Cronaca

Violenza sessuale sul bus: un anno e 8 mesi al molestatore Vittima, una 13enne

L'avvocato Castelli
L’avvocato Castelli

Un anno e otto mesi di reclusione nell’ipotesi lieve del reato di violenza sessuale. Così ha deciso il collegio dei giudici (presidente Maria Stella Leone, a latere i giudici Francesco Sora ed Elisa Mombelli) nei confronti di Singh Jagjit, 32enne indiano residente a Leno, nel bresciano, finito a processo per aver molestato una 13enne. Per l’imputato, difeso dall’avvocato Vito Castelli, il pm Laura Patelli aveva chiesto un anno e sei mesi. La motivazione della sentenza sarà depositata entro 90 giorni. L’avvocato Castelli ha già fatto sapere che ricorrerà in appello.
L’episodio risale al 28 agosto del 2010 in stazione a Cremona. Vittima, una giovanissima romena all’epoca di 13 anni residente con la mamma in città. Erano da poco passate le 21 e la ragazzina era salita sull’autobus. L’indiano l’aveva notata e si era seduto accanto a lei. Parlava in inglese. Più volte aveva tentato di abbracciarla, mettendole le mani attorno alle spalle e chiedendole di che nazionalità fosse. Lei si era ritratta, spostandogli il braccio, ma lui era andato avanti con le avances: le aveva afferrato la mano destra, baciandola più volte e sfiorandole la gamba all’altezza del ginocchio destro. La giovane, spaventata, aveva ritirato la mano, respingendolo nuovamente. “Lasciami stare, vai via”, gli aveva intimato, ma l’imputato non desisteva. Nel frattempo i lamenti della 13enne erano stati sentiti dall’autista, che, accortosi di ciò che stava accadendo, si era precipitato in soccorso della ragazza. L’autista aveva allontanato il giovane, dicendogli di scendere, mentre lei era scoppiata a piangere, scappando dalla porta posteriore dell’autobus per poi risalire da quella anteriore, rifugiandosi sul sedile di guida dell’autobus. Sul posto, allertata dall’autista, era intervenuta la polizia e di lì a poco il molestatore era stato individuato ed accompagnato negli uffici della Questura. Era stata la madre della ragazzina a sporgere denuncia contro di lui per conto della minore. Sentita la scorsa udienza come testimone, la ragazza, che oggi ha vent’anni e si è trasferita in Romania (la madre, invece, vive ancora a Cremona), ha reso la sua testimonianza in aula. In sostanza ha confermato i fatti, ma molti particolari non li ricordava. E’ stato necessario che il pm le contestasse quanto dichiarato all’epoca in sede di denuncia, ma tutto è stato confermato. Attualmente l’imputato, che ha alle spalle precedenti penali, tra cui uno di violenza sessuale commesso a Cremona nell’ottobre 2012, risulta irreperibile.

Sara Pizzorni

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