Sedie in plastica e addio al grande tavolo: Sala della Consulta 'rivoluzionata'
Una maggiore apertura del palazzo della città, per incentivare l’utilizzo delle sale storiche da parte delle associazioni che necessitano di spazi di prestigio per organizzare meeting e incontri conviviali. La Sala della Consulta di palazzo Comunale, uno dei saloni più maestosi al piano nobile del palazzo, utilizzato per le attività politico – amministrative e quindi poco conosciuto alla maggior parte dei cremonesi, ha completamente cambiato look da qualche giorno. Via il lungo tavolo ovale in legno che occupava la parte centrale, quello che compare – ad esempio – nelle foto di molte conferenze stampa, e via anche le sedie imbottite in velluto giallo ai lati. Al loro posto sono state collocate un centinaio di seggiole in plastica, decisamente meno prestigiose ma più pratiche e soprattutto facilmente rimovibili, adatte per consentire un utilizzo diversificato della sala stessa. La modifica è stata fatta in occasione della recente premiazione della Polizia Municipale alla presenza dell’assessore regionale Simona Bordonali. Posizionato anche un piccolo palco sulla parete confinante con la sala Rossa, dove si svolgono le sedute di giunta.
Il mobile che ha sempre dominato la sala, realizzato nei primi decenni del XX secolo in modo che seguisse il disegno a mosaico del pavimento, è stato smembrato e riposizionato in due salette attigue, quella dei violini storici (in origine pensata per celebrare i matrimoni), prima che questi andassero in comodato al museo dei Violino e in quella adiacente. Si è persa l’unicità del manufatto ma, spiegano dall’amministrazione, si sta assecondando l’esigenza di un utilizzo più versatile del salone, dove il tavolo rappresentava un ingombro: spesso infatti si è reso necessario smontarlo e poi rimontarlo per lasciare spazio a tavoli più piccoli, si citano ad esempio i meeting dell’associazione Friends of Stradivari. E queste frequenti operazioni avrebbero finito per danneggiarlo.
La sala della Consulta ha come caratteristica più significativa, oltreché la splendida vista su piazza del Comune e il Torrazzo, gli otto tondi sul soffitto dipinti su legno da Antonio Rizzi, autore anche dei pannelli sopra le finestre. Simili ad affreschi e realizzati sul finire degli anni Venti, rappresentano le virtù del buon governo e si inseriscono in un disegno complessivo della sala che venne concepita, nelle sue decorazioni e nel suo arredamento, come un tutt’uno. In particolare, il grande tavolo in legno dal disegno rococò venne realizzato da Baltieri, in armonia con gli altri elementi decorativi e, appunto, la pavimentazione.