Cronaca

Ventura difende la proposta Linea Reti Impianti: 'Bocciata perchè scomoda per elezioni'

Uno dei principali esponenti dell’opposizione che si schiera a favore della società di servizi pubblici finora considerata troppo contigua all’amministrazione comunale, quel centrosinistra che avrebbe favorito l’accordo Lgh-A2A per motivi puramente politici. L’esponente di destra (Fratelli d’Italia- An) Marcello Ventura difende la bontà della proposta tecnica di Linea Reti e Impianti rispetto a quella di Citelum Consip, scelta dall’amministrazione Galimberti per gestire il servizio di illuminazione pubblica nei prossimi 9 anni. Una scelta – ne è convinto il consigliere – dettata dalla volontà di accelerare i tempi del rifacimento della rete cittadina per potersi presentare alle prossime elezioni amministrative con un risultato tangibile. In sostanza, afferma Ventura, “tramite Consip, la proposta standard base parte nei successivi 100 giorni mentre Linea Reti avrebbe bisogno di quasi un anno. La motivazione vera è solo di natura politica: se avessero scelto Linea Reti, fra un anno l’amministrazione ed il Pd si sarebbero trovati già in campagna elettorale con quindi numerosi effetti negativi. Non importa se il progetto locale era migliore, conta partire per non avere problemi in campagna elettorale e sbandierare la realizzazione di un progetto che penalizza a livello economico ancora una volta i cremonesi”.

Ventura si rivolge direttamente all’assessore Alessia Manfredini: “Invece di dire che contano i fatti, tiri giù la maschera e faccia chiarezza su come intende i fatti, perché Cremona è stufa di stare ai giochini che vi piacciono tanto, sta già pagando abbastanza da tutti i punti di vista”. Dunque le motivazioni tecniche avanzate dalla Giunta nella delibera, non sarebbero tali secondo Ventura, da giustificare la scelta. Il consigliere considera ovvio che i pareri giunti dal tavolo tecnico interno e dall’Anci (associazione comuni) siano andati nella stessa direzione che voleva l’amministrazione: “E’ logico che se l’amministrazione commissiona un parere, chi lo deve fornire verrà assolutamente incontro a chi lo ha commissionato. Quindi è logico che il parere è assolutamente e naturalmente di parte e poco realistico”, afferma. “Alla piattaforma Consip (nuova rispetto a Sintel) non è assolutamente obbligatorio aderire, ciò è stato fatto solo per gettare fumo ad Anac in caso di ricorsi e perché accorcia i tempi. Ricorso che chiunque avrebbe il diritto di fare visto che il project dei francesi non dà assolutamente garanzie, alla fine costa di più ed è meno duraturo ed incompleto. Consip dà bandi standard, tantissimo non vi è ricompreso e si paga a parte. Costi: il prezzo francese è di Euro 1.590.663,59 + IVA contro Euro 1.530.000,00 + IVA circa di Linea Reti, quindi al cittadino costa Euro 73.000,00 circa in più.

Ventura arriva poi al capitolo ‘durata’ dell’affidamento: “Linea Reti ha fatto un progetto di 20 anni con un prezzo fisso chiave, una garanzia chiara su tutto ed una manutenzione costante chiara. Ed è tutto certo. I francesi danno la garanzia solo per 9 anni, ma poi chi dà garanzie che dopo non ci possa essere una gara per cui devi cambiare tutto? Dai pali, alle lampadine, agli altri servizi?
Su Linea Reti siamo assolutamente sicuri che il servizio è omnicomprensivo anche dei servizi SMART. Mentre per i francesi siamo sicuri solo dei servizi base perché partecipando alla piattaforma Consip si partecipa ad un bando standard e la differenza è sostanziale. Quindi vorrei che fosse fatta chiarezza: la parte smart per i francesi è in più ed a parte? Perché non è stato chiarito? A questo punto il divario economico a scapito dei cittadini potrebbe aumentare sensibilmente”.

E ancora:”Linea Reti nel prezzo ha compreso tutto (Cavatigozzi, Quartiere Po, ecc); e per i francesi? La differenza tecnica riguarda anche i fili interrati, la cui logica è stata abilmente ribaltata a favore dei francesi, dall’amministrazione. Linea Reti interra 12 Km di fili a parità di costo ( cosa non indifferente ) e questo dà un servizio migliore perché si tolgono molti rischi di interruzione servizio per intemperie ed incidenti vari ed in più vedere molti meno fili porta un abbellimento della città. Citelum interra, ripeto a parità di costo, solo 5 Km di fili. Come mai? In più i 7 km di differenza sono fili veramente ammalorati e che fine faranno? I cremonesi si sobbarcheranno costi aggiuntivi anche per questo e per cambiarli?”. Domande che troveranno una risposta da parte dell’amministratore delegato di Citelum Spa per l’Italia, Raffaele Bonardi, inviato alla commissione Bilancio del prossimo 2 marzo nella quale verranno spiegati i motivi della scelta.

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