Ambiente

Smog, Cremona maglia nera in Italia: alla centralina, 25 sforamenti a gennaio

Cremona la città con la più alta concentrazione di polveri sottili pm10 a gennaio (65,29) in Lombardia e il più alto numero di giorni di superamento del limite di 50 microgrammi nello stesso mese rispetto alle altre città della regione e alle altre città italiane: la centralina di via Fatebenefratelli ha evidenziato 25 sforamenti. Sono i numeri che accompagnano una nota di Legambiente sul dossier Mal’aria 2017 che monitora l’andamento giornaliero delle polveri sottili rilevate nei capoluoghi di provincia, nota che lancia l’allarme  sul problema.

Il 2017, come not, si è aperto nella morsa dello smog. Mel primo mese dell’anno. spiega Legambiente, in tutte le centraline delle città lombarde si sono registrati almeno 5 giorni di superamento dei limiti di polveri. Cremona, alla centralina Fatebenefratelli, segna il record negativo addirittura a livello nazionale, con 25 giornate di sforamento, vale a dire oltre il 70% di quelle consentite per tutto il 2017. A Milano, Pavia, Monza i giorni di aria irrespirabile sono stati 18, con picchi di 146 microgrammi per metro cubo. Significativo anche il dato sui giorni consecutivi di sforamento: a Cremona 13, a Monza e Milano 12, a Lodi e Pavia 10, a Mantova 9. Sono i dati contenuti nel dossier Mal’aria 2017 di Legambiente, che monitora l’andamento giornaliero delle polveri sottili rilevate nei capoluoghi di provincia. “Si tratta di un quadro preoccupante, che ha ingenti conseguenze sulla salute dei cittadini, se si pensa anche ai rilevanti impatti sulla salute e i costi sanitari associati”, evidenzia Legambiente.

Superamento dei limiti di pm10 nelle province lombarde a Gennaio 2017

Città Media gennaio Picco rilevato Giorni di superamento % rispetto a 35 gg
Bergamo 49,34 143 13 37,14
Brescia 50,31 131 16 45,71
Como 56,52 150 17 48,57
Cremona 65,29 127 25 71,43
Lecco 38,19 133 9 25,71
Lodi 52,52 105 15 42,86
Mantova 53,91 127 15 42,86
Milano 61,60 161 19 54,29
Monza 55,32 140 18 51,43
Pavia 58,75 108 18 51,43
Sondrio 47,10 84 9 25,71
Varese 48,31 115 13 37,14

Questa mattina a Bologna Legambiente Lombardia ha partecipato insieme alle Regioni dell’area padana, riunite con il ministro dell’Ambiente Galletti, all’incontro governativo sulla qualità dell’aria e le azioni unitarie da adottare nel bacino padano.

“Abbiamo consegnato a Regione Lombardia le proposte di Legambiente per tentare di uscire da uno stato d’emergenza che rappresenta ormai una condizione strutturale in ogni inverno – dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia – Serve coraggio da parte di Regione nei prossimi mesi per risolvere le criticità e prevenire l’allerta smog, a partire dall’obbligatorietà delle misure d’emergenza, concordate nel Tavolo Aria, visto che ancora non tutti i Comuni dell’area critica hanno colto l’opportunità di fare fronte comune nella lotta all’inquinamento”.

Alla Regione l’associazione, inoltre, di agire in maniera netta nella lotta alle emissioni vietando la circolazione a tutti i veicoli diesel e, in un primo periodo di transizione, rifinanziando il bando per i Filtri Antiparticolato per i veicoli commerciali, precedentemente andato deserto. L’abbattimento delle emissioni in città passa anche attraverso la riqualificazione energetica degli edifici; a tal proposito si chiede l’istituzione di un fondo di garanzia, utile soprattutto per le unità immobiliari di grandi dimensioni. Sempre nell’ambito dell’edilizia, è necessario che Regione metta al bando le caldaie a gasolio che, a parità di prestazioni, costano il doppio e sono 25 volte più inquinanti di una caldaia a metano. Nel settore del trasporto, secondo Legambiente, Regione dovrebbe destinare maggiori risorse ai servizi pubblici, per disincentivare l’utilizzo di mezzi privati.

“Far uscire le città dalla cappa di smog è una priorità”. L’associazione ambientalista ne è convinta e sfida le amministrazioni disegnando le città di domani, innovative e sostenibili, sempre più verdi dove gli alberi tornano ad essere i protagonisti del centro e delle periferie. E poi reti ciclabili, mezzi pubblici e auto elettriche, ecoquartieri, edifici che tornano a nuova vita grazie a progetti rigenerazione urbana e riqualificazione energetica per Centri urbani sempre più smart, partecipativi e inclusivi. Ecco le 10 proposte anti-smog che Legambiente ha presentato oggi:

–       Ridisegnare strade, piazze e spazi pubblici delle città, creando zone 30 e ampie aree pedonali

–       Aumentare il verde urbano sia nelle vie del centro che nelle periferie, ma anche sugli edifici

–       Una mobilità verso “emissioni zero”, ampliando la rete ciclabile e incentivando car e bike sharing

–       Priorità alla mobilità pubblica, potenziando il servizio e creando corsie preferenziali

–       Fuori i diesel e i veicoli più inquinanti dalle città, con standard sempre più elevati da dover rispettare per poter accedere alle aree urbane

–       Road pricing e ticket pricing: politiche tariffarie per l’ingresso con veicoli a motore nelle aree urbane, sull’esempio dell’Area C milanese

–       Riqualificazione degli edifici pubblici e privati, per ridurre i consumi energetici e le emissioni inquinanti e aumentare la sicurezza dal rischio sismico e idrogeologico

–       Riscaldarsi senza inquinare, vietando i combustibili fossili (fatto salvo il metano) e incentivando le più moderne tecnologie che migliorano l’efficienza riducendo le emissioni, come le pompe di calore

–       Rafforzare controlli su emissioni auto, caldaie ed edifici, prevedendo un sistema sanzionatorio efficace

–       Intervenire su industrie e aree portuali

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