Economia

Cloetta (Sperlari) annuncia revisione strategica. Possibile uscita dal business in Italia

AGGIORNAMENTO - Questa mattina l'incontro tra azienda e rappresentanza sindacale unitaria; venerdì sarà la volta delle segreterie di categoria di Cgil, Cisl e Uil.

La casa madre di Sperlari, la svedese Cloetta, intende ridimensionare le sue attività in Italia. La vendita dei marchi italiani (tra gli altri Sperlari, Dietorelle, Saila, Galatine) è una delle possibili vie d’uscita da un “contesto economico italiano negativo” e finalizzata invece a migliorare i margini operativi del gruppo, presente in sei Paesi con 13 stabilimenti. Nessuna decisione è stata presa al momento, ma trattandosi di una “revisione strategica” è ipotizzabile pensare a qualche mese prima che venga tradotta in fatti. Questa mattina la direzione del gruppo italiano ha incontrato le Rsu aziendali per comunicare l’avvio del processo di revisione e venerdì è previsto l’incontro con le segreterie di categoria degli alimentaristi di Cgil, Cisl e Uil.

Alla luce della negativa situazione economica italiana e delle performances di Cloetta Italia in questi ultimi anni – si legge in un comunicato del gruppo svedese – Cloetta ha avviato una revisione strategica di Cloetta Italia. Come conseguenza di questa situazione, è stata stimata la necessità di una svalutazione attribuibile a Cloetta Italia per un valore di 771 milioni di Corone Svedesi (80.9 milioni di Euro) ante imposte e 594 milioni di Corone Svedesi (62.3 milioni di Euro) al netto delle imposte.

La revisione strategica di Cloetta Italia è finalizzata a migliorare la crescita e i margini del Gruppo Cloetta e potrebbe anche includere la potenziale uscita dal business in Italia. Nel 2016 le vendite di Cloetta Italia ammontano approssimativamente a 750 milioni di Corone Svedesi (78.7 milioni di Euro). L’uscita dal business di Cloetta Italia potrebbe migliorare l’EBIT percentuale del Gruppo.

La svalutazione di Cloetta Italia include una svalutazione dell’avviamento commerciale e dei marchi relativi al business italiano e comporterà costi non operativi per 771 milioni di Corone Svedesi (80.9 milioni di Euro) ante imposte e 594 milioni di Corone Svedesi (62.3 milioni di Euro) al netto delle imposte che saranno inclusi nel risultato del quarto trimestre 2016.

La svalutazione non avrà effetti sulla liquidità e quindi non inciderà sul rapporto debito netto/EBITDA di Cloetta o sulla sua capacità di pagare dividendi.

Cloetta AB comunica queste informazioni secondo quanto previsto dal Regolamento Europeo sul Market Abuse. Le informazioni sono inviate per pubblicazione, attraverso l’agenzia i cui contatti sono riportati di seguito, alle 12.30 CET del 18 gennaio 2017”.

A caldo, il commento di Massimiliano Dolci, segretario Flai Cgil: “Per quanto ci riguarda i lavoratori, le organizzazioni sindacali hanno fatto tutto ciò che era tra le loro possibili variabili per accompagnare una riorganizzazione con i minori costi sociali e che potesse contribuire ad un recupero di competitività. Altre operazioni che contemplino riduzioni del personale o sacrifici dal punto di vista dei costi sociali, non sarebbero praticabili”. A Cremona ha sede non solo il maggiore stabilimento di Cloetta in Italia, ma anche tutti gli uffici amministrativi del gruppo.

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