Economia

Contrattazione sindacale, Fim Asse Po: 'Sul cremonese 30 accordi nel 2016'

Buoni risultati nel Cremonese per la contrattazione di II° livello portata avanti dalla Fim Asse del Po nell’anno 2016: ben 30 gli accordi siglati a Cremona, accanto ai 5 di Lodi e ai 6 di Mantova, per un totale di 41 accordi aziendali firmati. Lo annuncia il segretario generale Omar Cattaneo. “A differenza del 2014 si sono firmati meno accordi difensivi” spiega. “Ci siamo concentrati molto sulla tenuta occupazionale, intervenendo sul contenimento dei costi”. In particolare, nel 2016 sono stati firmati accordi con cui “si è entrato nel merito degli orari di lavoro: accordi sulla stagionalità, accordi di part time, accordi di flessibilità, ecc” continua Cattaneo. “Sono stati fatti accordi in deroga al limite del 20% dei tempi determinati con la contropartita della stabilizzazione di parte di quest’ultimi”.

Nei 41 accordi firmati nel 2016 “non ci si è soffermati solo ad aumentare il salario, anche attraverso meccanismi di welfare aziendale che danno la possibilità ai lavoratori di decidere di avere il pdr totalmente o parzialmente in beni e servizi, ma si sono migliorate le tutele, la conciliazione dei tempi di vita e lavoro e non ultimo si sono rese più partecipi le rsu e gli rls nella risoluzione delle problematiche dell’ambiente di lavoro e alla formazione dei lavoratori” spiega il segretario.

Tra le novità positive, evidenzia Cattaneo, il fatto che inizino a costituirsi “audit e commissioni paritetiche per esaminare la dinamica degli infortuni e proporre in modo costruttivo azioni tese a migliorare le criticità e i rischi sugli impianti. Le aziende si impegnano a fare attenzione alle diverse necessità di genere nell’ acquisto Dpi/Indumenti. Si rileva più coinvolgimento delle rsu sui piani formativi (formazione continua per aumentare la professionalità e la conoscenza della sicurezza nell’ambito di lavoro). Si cominciano a cadenzare le riqualificazioni degli ambienti di lavoro. Viene costituita una commissione Cpeo (accordo Acciaieria Arvedi) che ha come obiettivo la risoluzione di eventuali controversie. Si amplia il capitolo conciliazioni tempi di vita e lavoro, non solo con la possibilità di fruire di flessibilità di orario di lavoro (entrata ed uscita), ma anche il recupero della flessibilità fatta gestita dal lavoratore in collaborazione con l’ azienda. L’ azienda mette a disposizione dei lavoratori a tempo indeterminato un ammontare di ore retribuite per assistenza ai figli minori e per gravi infermità (accordo Ciden) dopo aver fruito di ferie, par e di permessi di legge. Queste ore retribuite in più dalle aziende potrebbero essere catalogate in welfare aziendale, ma l’ idea è quella di dividere la retribuzione data attraverso beni e servizi rispetto alle retribuzioni date in tempo aggiuntivo (da aziende e colleghi) da utilizzare per la cura di se e della propria famiglia”.

Positiva anche l’istituzione della banca etica, “che consente di cedere gratuitamente le proprie ferie in favore di altri dipendenti che si trovino nella necessità di assistere familiari di primo grado in gravi situazioni di salute. Si amplia il tema del  salario di ingresso in 2 accordi (Acciaieria Arvedi e Marcegaglia di Gazoldo) o meglio nuove modalità di assunzione e trattamento economico per il personale neoassunto con accesso graduale ad alcuni strumenti di retribuzione aggiuntiva previsti dai precedenti accordi aziendali e con l’impegno delle aziende alla stabilizzazione di questi.

Nel 2016 in diversi accordi sono stati inseriti strumenti di partecipazione delle Rsu alla gestione del lavoro, sono piccoli/grandi passi verso quel modello partecipativo che la Fim Cisl sta proponendo come strada più efficace per meglio rappresentare i nostri lavoratori/iscritti. La Fim Cisl Asse del Po ritiene importante e strategico occuparsi di questo non solo dal punto di vista teorico ma prevedendo piste di azione per essere presente e preparata al cambiamento. L’intento è veramente quello di crescere insieme ed essere preparati al cambiamento culturale, industriale e sindacale. Le Rsu Fim insieme agli operatori dovranno impegnarsi a farsi che le commissioni non vengano costituite solo sulla carta ma che comincino ad attivarsi e a lavorare per portare risultati di miglioramento sulle tematiche previste”.

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