Cronaca

Oggi il vescovo e il sindaco a Camerino per inaugurare le strutture della Caritas

Il vescovo Antonio Napolioni oggi torna a Camerino e a San Severino, per vedere in prima persona quanto realizzato in queste settimane da Caritas Cremonese grazie alla generosità di tanti cremonesi. Lo rende noto il sito della Diocesi. Insieme al Vescovo, oltre al direttore della Caritas diocesana, don Antonio Pezzetti, ci sono anche il sindaco di Cremona Gianluca Galimberti con il presidente del Consiglio comunale Simona Pasquali e il primo cittadino di Corte de’ Frati, Rosolino Azzali, in rappresentanza anche delle comunità di Pozzaglio e Olmeneta.

Per la delegazione cremonese, che ha lasciato la città del Torrazzo per le 6 del mattino, la prima tappa sarà a Pian di Pieca (frazione di San Ginesio) dove, presso la Parrocchia S. Maria Assunta c’è la base operativa di Caritas Cremonese. Dal 14 novembre è presente, infatti, l’operatrice Nicoletta d’Oria Colonna insieme al volontario cremasco Fermano Nobili. Qui il vescovo Napolioni incontrerà il parroco mons. Luigi Verolini, che è anche direttore della Caritas dell’arcidiocesi di Camerino e San Severino Marche. Presenti anche le autorità locali.

Il gruppo, guidato dal vicedirettore di Caritas Cremonese, Cristiano Beltrami, si sposterà quindi a Camerino per l’inaugurazione della seconda tensostruttura riscaldata predisposta sul territorio dalla Caritas Cremonese (in foto). L’acquisto di questa struttura è stato garantito anche grazie al decisivo contributo dei Comuni di Cremona e di Corte de’ Frati. Situata in località “le Mosse”, è stata allestita anche grazie al contributo dell’Avis e della Parrocchia di Castelverde che hanno garantito la spesa per le sedie.

Altro taglio del nastro nel pomeriggio a San Severino Marche, per inaugurare ufficialmente la tensostruttura (acquistata anche in questo caso con il contributo dei Comuni di Cremona e Corte de’ Frati) posata nel campo sportivo della parrocchia “San Severino Vescovo” e utilizzata già da fine novembre.

Proprio il sindaco di San Severino, Rosa Piermattei, nei giorni scorsi ha espresso profonda gratitudine per l’installazione di questa tensostruttura. “Poter contare su una struttura – ha scritto il primo cittadino in una lettera inviata al vescovo Napolioni e al direttore di Caritas Cremonese – che, oltre alla celebrazione delle S. Messe, possa essere luogo di incontro, di dialogo, di conforto, di gioco e di convivialità per la comunità parrocchiale, ma anche centro di aggregazione per tutti i cittadini, soprattutto del rione Mazzini e dei quartieri limitrofi, rappresenta un grande motivo di speranza di tornare a vedere San Severino Marche serena e vitale”.

San Severino è stata fortemente ferita dal terremoto: gli edifici lesionati sono ben 5mila e 3mila le persone che sono state costrette a lasciare le proprie abitazioni. “I centri della vita e delle relazioni – spiega ancora il sindaco Piermattei – risultano inutilizzabili: tutte le chiese sono inagibili e le palestre non possono ospitare le attività sportive, o perché lesionate o perché adibite a centri di accoglienza». Grave anche la situazione delle scuole: «L’inagibilità totale o parziale – si legge ancora nella lettera di ringraziamento del sindaco di San Severino Marche – sta costringendo oltre mille alunni e studenti a svolgere le lezioni sovraffollando (spesso anche con doppi turni) altri edifici istituti scolastici”.

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