Cronaca

Quartiere Po, un consigliere si dissocia: 'Ok che direttivo prenda posizione su viabilità'

Disagio all’interno del direttivo del quartiere Po, alla vigilia dell’assemblea prevista per domani sera, 2 dicembre, nella quale tra l’altro i residenti potranno confrontarsi con l’amministrazione Galimberti sulla proposta di riordino viabilistico (leggi qui). Un componente del direttivo, Stefano Bocci, in una lettera diffusa oggi, riprende un argomento di qualche mese fa, quando la presidente del Comitato, Maria Luigia Bernuzzi, firmò insieme ai rappresentanti dei quartieri Giordano, Bagnara e Centro, una lettera all’amministrazione in cui si esprimevano critiche sul progetto di riordino di via Giordano proposto dal Comune e veniva chiesto di non stralciare il progetto dal Pgt.  Quella presa di posizione non venne concordata con il resto del direttivo e – come la stessa Bernuzzi chiarì subito – era da intendersi a titolo personale. Ora però il consigliere affianca quella presa di posizione alla neutralità che la presidente vorrebbe assumere di fronte alla questione dei sensi unici nelle strade laterali a viale Po, un progetto del Comune presentato da alcuni mesi ai residenti e pubblicizzato anche sulla pagina facebook del Quartiere.  “Non concordo – conclude il consigliere Bocci – con la tendenza del Direttivo, cioè raccogliere, sì, idee e critiche dei cittadini, ma di non esprimerci al riguardo, perché non competenti; cosa peraltro vera, quest’ultima, ma è altrettanto vero che nessuna competenza era, né è richiesta, all’atto della candidatura”. Un distinguo che rivela le difficoltà di questo, come degli altri quartieri, a rappresentare in maniera unitaria i problemi. Ecco il testo completo della lettera.

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Stefano Bocci, consigliere comitato quartiere 10

 “Si avvicina l’assemblea pubblica, il 2 Dicembre, del Comitato del quartiere Po (Q10), di cui sono Consigliere. Non abbiamo verbali che testimonino le nostre personali posizioni, in merito a tante questioni, emerse durante le riunioni che facciamo, circa una al mese; per questo ho deciso di rivolgermi al suo giornale: perché vorrei fossero chiari un paio di punti della nostra attività, appunto in vista dell’Assemblea, soprattutto ai cittadini risiedenti nel nostro quartiere.
Era Maggio, quando la stampa locale diede risalto ad una lettera, firmata dai Presidenti di alcuni comitati di quartiere, fra cui Maria Luigia Bernuzzi, nostra Presidente; detta lettera era indirizzata al Sindaco ed all’Assessora A. Manfredini, e ne era oggetto il “Progetto preliminare di riqualificazione del comparto Giordano- Cadore”.
In essa i firmatari scrivevano che il “progetto non viene considerato risolutivo per il problema principale della via Giordano in quanto il flusso di traffico è ai limiti della saturazione della strada.”
In un precedente breve scambio di email, tra noi componenti del Direttivo, io suggerii di non firmare, perché non conoscevamo bene il progetto; uno si disse favorevole; un altro rispose, ma senza prendere una posizione; gli altri tre non risposero alcunché. Non c’era quindi una maggioranza, né a favore, né contro; allora la Presidente decise di firmare, ma solo a titolo personale, cosa che traspare in un paio di punti della lettera, ma senza una chiara evidenza.
La Presidente ci precisò, sia via email, che a parole, nella successiva riunione, che la sua firma, nella suddetta lettera, doveva essere intesa solo a titolo personale, e per nulla coinvolgente l’intero Direttivo; e men che meno il Comitato tutto!
Tutto ciò, però, non fu lampante, all’epoca; anzi, prevalse, in generale, l’idea di Comitati interi uniti in un giudizio negativo; ma così non fu, almeno per noi; per questo, desidero che tutto sia chiaro.
Preciso, altresì, che tutto ciò è da riferirsi solo ed esclusivamente al Q10, poiché ignoro del tutto le relative vicende, interne agli altri Comitati.
Adesso c’è un progetto per nuovi sensi unici, nel quartiere Po, e l’Amministrazione Comunale ha chiesto il nostro parere. Non concordo con la tendenza del Direttivo, cioè raccogliere, sì, idee e critiche dei cittadini, ma di non esprimerci al riguardo, perché non competenti; cosa peraltro vera, quest’ultima, ma è altrettanto vero che nessuna competenza era, né è richiesta, all’atto della candidatura; inoltre, i Direttivi dei Comitati di quartiere hanno, fra gli altri, un ruolo consultivo; che noi, come membri di un Direttivo, avremmo, anzi abbiamo, il dovere di onorare. Mi premeva precisare i due suddetti punti. Grazie.

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