Cronaca

Influenza, boom di sindromi gastrointestinali: al Pronto Soccorso 20 casi al giorno

Boom di sindromi parainfluenzali e ospedale preso d’assalto nelle ultime due settimane di novembre, con una ventina di accessi al Pronto Soccorso ogni giorno. Questi i primi dati relativi alla situazione epidemiologica in territorio cremonese, come spiega il dottor Antonio Cuzzoli, direttore del Pronto Soccorso.

Il picco endemico si è verificato soprattutto tra il 7 e il 25 di novembre, con ancora diversi casi anche nel fine settimana appena trascorso. “Tutti gli accessi erano accumunati da sintomi di tipo gastroenterico, con nausea, vomito e forme di diarrea: un virus che ha colpito tutta la città, specialmente molti giovani”. Intanto iniziano a vedersi anche i primissimi casi di influenza vera e propria, “il cui picco dovrebbe verificarsi tra un mesetto circa, secondo le stime del Ministero della Salute, che ha previsto la presenza di diverse forme virali” spiega Cuzzoli.

Dunque appena dopo le festività natalizie si attende il grande boom delle influenze. A questo proposito, “il vaccino antinfluenzale è ancora l’arma migliore per combattere queste forme virali” evidenzia Cuzzoli. “I pazienti con immunodepressione devono assolutamente vaccinarsi”.

Continua intanto fino al 2 dicembre la campagna di vaccinazione antinfluenzale gratuita per tutti i residenti, appartenenti alle categorie a rischio. Le categorie di persone a cui la vaccinazione viene offerta gratuitamente sono: soggetti di età pari o superiore ai 65 anni (nati nell’anno 1951 e precedenti);  bambini di età superiore ai 6 mesi, ragazzi e adulti fino a 65 anni di età affetti da patologie che aumentano il rischio di complicanze da influenza; bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di Sindrome di Reye in caso di infezione influenzale; donne che all’inizio della stagione epidemica si trovino nel secondo e terzo trimestre di gravidanza; individui di qualunque età ricoverati in strutture sanitarie e sociosanitarie per lungodegenti; medici e personale sanitario di assistenza; familiari e contatti di soggetti ad alto rischio; forze di polizia, Vigili del fuoco; lavoratori a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani (nella fattispecie: allevatori, addetti alle attività di allevamento, addetti al trasporto animali vivi, macellatori e vaccinatori veterinari pubblici e libero professionisti) previa presentazione di attestazione dimostrante l’appartenenza ad uno dei suddetti servizi.

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