Politica

Pd, esclusione Gagliardi Non è la prima volta che il voto segreto tradisce

Non sono usciti, come previsto, i nomi dei franchi tiratori nella riunione del gruppo Pd del consiglio comunale allargata ad assessori e segreteria cittadina, a due settimane dall’esito choc delle votazioni per la Provincia. Assente il consigliere Giovanni Gagliardi, a cui sono mancati due voti che avrebbero dovuto essere blindati e che invece quasi sicuramente sono stati dirottati sul candidato di centrodestra Marcello Ventura, effettivamente eletto. Un’enigma probabilmente senza soluzione, che lascia aperti molti interrogativi e mette in crisi sia la segreteria cittadina che il gruppo consigliare di maggioranza. Tra i partecipanti (c’erano tra gli altri il segretario cittadino Roberto Galletti, i consiglieri Bona, Burgazzi, Lipara, gli assessore Virgilio e Alessia Manfredini e la vicesindaco Ruggeri) non c’è nemmeno la certezza di quello che intenda fare Gagliardi, autodichiaratosi offeso per il trattamento ricevuto dai compagni di partito e indisponibile a presenziare in consiglio fino a quando non gli arriveranno dei chiarimenti. Difficile che esca dalla scena politica dimettendosi dal Consiglio; possibile che vada ad ingrossare le fila del gruppo Misto che arriverebbe così a ben cinque componenti. E d’altra parte – si dice nel Pd –  non è la prima volta che le votazioni a scrutinio segreto rivelano delle sorprese rispetto al risultato atteso: dei voti in teoria sicuri mancarono anche ad Andrea Virgilio nelle precedenti elezioni del consiglio provinciale; mancarono a Burgazzi quale componente del cda del Ponchielli; come pure a Simona Pasquali nelle votazioni per la presidenza del consiglio comunale.

La riunione ha visto qualche acceso scambio di battute tra Burgazzi e Galletti sulla gestione del partito (i due erano su fronti opposti all’epoca del rinnovo della segreteria)  e su chi subisca il maggiore danno dalla vicenda (se l’amministrazione Galimberti o se invece la segreteria cittadina). E’ toccato quindi alla vicesindaco Maura Ruggeri in chiusura, richiamare all’ordine. Di certo il malessere all’interno del partito continua, tanto che si vocifera (ma la voce viene da un’opposizione di centrodestra assai interessata a sottolineare le difficoltà) di prossime altre defezioni. Se mai dovessero esserci, non arriveranno prima dell’esito del referendum questa sì vissuta come data davvero dirimente da parte di tutte le correnti di partito.

g.b.

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