Cronaca

Rifiuti, cala la produzione in Lombardia ma Cremona non è tra le più virtuose

Continua a diminuire la raccolta dei rifiuti in Lombardia e Cremona non fa eccezione, come confermano i dati rilanciati da Coldiretti, all’avvicinarsi della Settimana Europea per la riduzione dei rifiuti. I dati presi in esame sono quelli dell’Arpa di fine 2015, quindi superati rispetto alla situazione attuale ma ugualmente significativi per comprendere la posizione di Cremona nel contesto regionale. Per Cremona città il confronto tra 2006 e 2015 evidenzia che c’è stato un calo pro capite di produzione rifiuti pari a 95,8 kg, da 618 a 522. La percentuale di raccolta differenziata è passata dal 40 al 57%, ma ad oggi la quota di differenziato raggiunta dai residenti  è superiore e si attesta attorno al 70%

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“La produzione di scarti urbani per singolo abitante – spiega la Coldiretti Lombardia – è passata dai 518 chili del 2006 a meno di 458 a fine 2015, mentre la raccolta differenziata è passata dal 43,9 al 59%. ‘Esiste sicuramente una maggiore attenzione dal punto di vista ambientale e gli stessi comuni hanno sensibilizzato i propri cittadini sul tema, avviando anche nuove procedure di raccolt’, spiega Valeria Sonvico, responsabile Ambiente della Coldiretti Lombardia.
Fra i capoluoghi di provincia – dice Coldiretti Lombardia – quello che ha tagliato di più la pattumiera è Como, con un calo di oltre 145 chili di immondizia a testa, mentre Mantova ha il record per la raccolta differenziata, balzata dal 36 a più del 77%, e registra un taglio di oltre 137 chili nella produzione di spazzatura per singolo abitante. Fra le altre città che hanno fatto dimagrire la pattumiera di oltre cento chili ci sono Sondrio e Lodi. Milano invece è poco sopra la media regionale con un taglio di 67,51 chili in dieci anni e una produzione di circa 496 chili di immondizia per abitante. A livello assoluto è Brescia che ha i bidoni più pesanti con oltre 685 chili a testa all’anno e un calo di poco meno di 28 chili dal 2006.

“Per quanto riguarda l’agricoltura negli ultimi dieci anni abbiamo raggiunto livelli molto alti di riutilizzo degli scarti: dal riciclo della carta e degli imballaggi a quello delle manichette di plastica per l’irrigazione, dalla concimazione naturale con gli effluenti da allevamento fino alla produzione di compost per i terreni con gli sfalci verdi o con gli scarti umidi delle filiera a km zero dei 1.600 agriturismi lombardi”.

I problemi però non mancano: secondo una stima di Coldiretti Lombardia, almeno un’azienda agricola su due negli ultimi dieci anni è dovuta intervenire per ripulire campi o fossati da immondizia abbandonata da altri, soprattutto nel perimetro delle città”.

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