Cronaca

Ex palazzina della fornace Frazzi, trionfo del grigio in sfregio alla 'città rossa'

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La palazzina dell’ex fornace Frazzi adesso e prima dell’intervento

Grigia scura, quasi nera. Una macchia fuori dalla tradizione, dalla cultura, dalla storia cremonese anche a Porta Po. Così sta diventando in questi giorni l’ex palazzina uffici della Ceramica Frazzi, ceduta dal Comune ai privati traslocando la farmacia e che stanno completando per farla diventare abitazione. Certo, si sono salvate le scritte con i “trofei” della fornace con le partecipazioni a tutte le esposizioni universali tra fine ‘800 e il ‘900, ma il colpo d’occhio è davvero terribile. E imbruttisce una piazza già deturpata dall’assurda fontana posta nel mezzo voluta dall’amministrazione Corada in sostituzione di quella ammalorata degli anni Sessanta che, come mostrano le cartoline del periodo, aveva una ben diversa importanza rispetto a quella che vediamo oggi.
Adesso arriva anche il grigio scuro sulla palazzina salvata tra gli anni Settanta e Ottanta dalla demolizione della grande fornace. Contrasto che stride ancora di più con quel che resta del forno e della fornace Hoffman praticamente attaccate e rimaste a testimoniare l’immagine della “città rossa” descritta da Stajano e della storia secolare del cotto che ti rapisce. Cosa ne è della tavolozza Cremona predisposta dall’architetto Mino Galetti seguendo le antiche carte comunali? Tutto dimenticato. In Comune nessuno ha più memoria di quel che eravamo.

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