Cronaca

Ospedale, 11 primariati vacanti. Rossi: 'Bandi per assunzioni entro il 2017'

Sono circa 11 i primariati vacanti all’ospedale di Cremona, coperti da facenti funzione. Si tratta di pediatria, anestesia, Breast Unit, radioterapia e medicina nucleare, medicina interna, cardiologia, ematologia, radiologia, terapia intensiva, riabilitazione e chirurgia generale di Oglio Po. Tutti posti, come spiega il direttore generale Camillo Rossi, “rimasti liberi a causa di una serie di pensionamenti a breve tempo di distanza l’uno dall’altro, tranne un paio di casi, quello del dottor Lanza e del dottor Donelli, che si sono trasferiti vicino alla loro località natale”. Altri, come Bodini, Pirelli, Bottini, Caffaro, sono andati in pensione.

Posti che comunque, precisa Rossi, “sono coperti da facenti funzione, alcuni dei quali in carica da diversi anni e che stanno lavorando molto bene. In alcuni casi, invece, ci sono medici pro tempore che arrivano da fuori: a ematologia ad esempio abbiamo un primario del Niguarda, mentre a sostituire Ines Caffaro a medicina nucleare è stato chiamato un medico da Brescia”. Tutte posizioni che, in ogni caso, dovrebbero essere coperte entro il 2017, previa approvazione della Regione dei relativi bandi. I primi due, che saranno pubblicati già nelle prossime settimane, sono quelli di radiologia e di chirurgia, mentre per pediatria il bando è già scaduto e a dicembre si provvederà alla nomina del nuovo primario.

“Abbiamo appena inviato alla Regione il nuovo Piano di riorganizzazione, che per alcune unità operative prevede degli accorpamenti: è il caso di terapia intensiva e anestesia, per le quali vi sarà quindi un unico primario”. Cambiamenti in vista anche per la Breast Unit, che diventerà Unità multidisciplinare di patologia mammaria. Rossi spiega anche la questione dell’abbandono di Bottini, che aveva suscitato diverse polemiche: “Era in pensione da giugno e inizialmente si era proposto per prestare gratuitamente servizio. Poi ha cambiato idea”.

Il Piano, che dovrà essere approvato dalla Regione prima di diventare esecutivo, si chiede anche una “promozione” per neuropsichiatria infantile: “vogliamo che diventi una struttura complessa” spiega Rossi. “Allo stesso modo la medicina del lavoro, che attualmente è un servizio ospedaliero, dovrà diventare una unità operativa, tanto più che su quel settore siamo punto di riferimento anche per Mantova, oltre che centro di riferimento lombardo”. L’accorpamento delle strutture sanitarie dei territori cremonese e mantovano ha infatti portato ad una stretta collaborazione tra le strutture ospedaliere delle due città. “Ad esempio i nostri chirurghi vanno a operare a Mantova, a sostegno dell’equipe del posto. Allo stesso modo, alcuni cardiochirurghi di Mantova vengono a Cremona a sostegno dei nostri medici. Inoltre da alcuni mesi abbiamo attivato la chirurgia toracica, sempre grazie al supporto di chiurghi di Mantova”.

Laura Bosio

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