Cronaca

Allarme Di.Di.Apsi: 'Siamo senza fondi, rischiamo di dover chiudere laboratori'

foto Sessa

Grido di allarme per la Di.Di.Apsi di Cremona, che rischia di dover chiudere i propri laboratori dal mese di novembre, se non arriveranno nuovi fondi. A questo proposito l’associazione ha lanciato una lotteria, mettendo in palio quadri di alcuni pittori e fotografi cremonesi che sono stati gentilmente donati (come Bertazzoli, Fogliazza, Franzini e Castellani).

“Le nostre spese fisse ogni anno ammontano a circa 4mila euro” si lamenta la presidente Maria Rita Balsamo. “Di questi 1.400 euro vanno al Comune per l’affitto degli spazi (sede e laboratori sono nella struttura del parco del Vecchio Passeggio, ndr), 330 ogni anno di tassa sui rifiuti, poi ci sono le spese per le utenze e altri costi vari. E dalle istituzioni ormai non riceviamo più un euro”. Se un tempo almeno l’associazione riceveva un contributo dal Comune, da alcuni anni ormai è stato azzerato anche quello. A mettere ancora di più in difficoltà il gruppo di volontari che si occupa di malati psichici e di gestire i laboratori, è il fatto che siano scadute anche alcune convenzioni, come quella con l’Ospedale di Cremona – non più rinnovata.

La Di.Di.Apsi è un’associazione di Cittadini-Familiari a difesa dei diritti degli ammalati psichici. Si occupa dei problemi del malato psichico in ambito sociale, sanitario, ed economico. Promuove la salute mentale, la cultura sul problema psichiatrico, e la ricerca sulla malattia psichiatrica, ma è anche in grado di sostenere le famiglie dei pazienti. I laboratori di sartoria attivati presso la sede vengono utilizzati a scopo rieducativo per le donne malate psichiche: qui imparano un lavoro ma imparano anche a stare in gruppo e a lavorare insieme. “Spesso creano vestiti e borsette per se stesse, regalandosi delle soddisfazioni” spiega la presidente. “Insomma, facciamo missione di servizio alla persona”.

Ora, per correre ai ripari e non dover chiudere i battenti, i volontari si stanno facendo in quattro. Oltre la lotteria, “stiamo mandando lettere chiedendo una mano agli imprenditori del territorio ma per ora abbiamo avuto una sola risposta. Ci dispiacerebbe dover chiudere il laboratorio, che è diventato un punto di riferimento per tanti malati. Per questo stiamo davvero facendo di tutto per racimolare fondi. Solo che non è facile, soprattutto perché le istituzioni non aiutano. Vorremmo partecipare al bando della Fondazione Città di Cremona con nuovi progetti, ma ovviamente non abbiamo certezza di vincere il bando, che in ogni caso non è ancora uscito. Per ora siamo in alto mare”.

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Laura Bosio

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