Cronaca

Agente aggredito in carcere finisce in ospedale: la denuncia del Sappe

Aggressione in carcere, da parte di un detenuto, nei confronti di un agente di Polizia Penitenziaria. L’episodio sarebbe avvenuto sabato sera, a quanto riferisce il sindacato autonomo di polizia Sappe, quando “un detenuto italiano di circa 25 anni, con posizione giuridica definitiva per reati contro il patrimonio, ha aggredito senza alcuna ragione un agente di polizia penitenziaria che è poi dovuto ricorrere alle cure dell’Ospedale civile”, afferma il segretario regionale del sindacato Sappe della Lombardia Alfonso Greco. “L’agente – spiega – era solo nella Sezione detentiva e, grazie alla sorveglianza dinamica, il detenuto era libero di muoversi tra i reparti. L’agente avrebbe tentato di attivare il pulsante di allarme contro le aggressioni presente nel reparto ma la stesso non funzionava. Così è lasciata la Polizia Penitenziaria a Cremona, allo sbando e senza alcuna tutela: una vergogna”, conclude Greco, che esprime al poliziotto ferito“solidarietà e vicinanza”.
Da Roma, il segretario generale dello stesso sindacato, Donato Capece sottolinea che “la Polizia Penitenziaria, nelle diciotto carceri della Regione Lombardia, è formata da persone che nonostante l’insostenibile, pericoloso e stressante affollamento – al 31 agosto scorso erano infatti detenute nelle celle 7.927 persone rispetto ai 6.120 posti letto regolamentari – credono nel proprio lavoro, che hanno valori radicati e un forte senso d’identità e d’orgoglio. Per questo, la Polizia Penitenziaria della Lombardia merita attenzione e rispetto, e rivendica il diritto a condizioni di sicurezza idonee a garantire sicurezza e buona organizzazione”.
Il Sappe ricorda infine che “nei primi sei mesi del 2016 nelle carceri della Lombardia si sono contati 481 atti di autolesionismo, 54 tentati suicidi sventati in tempo dai Baschi Azzurri, 3 decessi per cause naturali, 417 colluttazioni e 51 ferimenti: numeri che, più di mille parole, fanno capire con quale e quanto stress operativo si confrontano quotidianamente le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria della Lombardia”.

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