Piscina a Sport Management, i dubbi sono ancora tanti
Ancora tante perplessità circa l’affidamento degli impianti natatori comunali alla società Sport Management. Il punto è stato fatto oggi in commissione Sport, la prima dopo la pausa estiva, dove si è tornati a parlare della bozza di accordo tra comune e privato, approvata dalla Giunta all’inizio di agosto. La bozza, frutto di trattative durate mesi, non convince la minoranza, che ha espresso forti perplessità con i consiglieri Andrea Sozzi (Obiettivo Cremona) e Federico Fasani (Ncd). Quelli che per l’assessore Mauro Platè sono “elementi migliorativi rispetto alla proposta iniziale”, non lo sono per le opposizioni, critiche verso l’affidamento 25ennale e verso le condizioni economiche: 230mila euro annue il contributo che il comune offre al privato, fatto salvo uno storno di 10mila euro nel caso di incasso netto annuale per il gestore superiore agli 80mila euro. Questa proposta progettuale potrebbe essere ulteriormente migliorata in sede di gara, dove si sfideranno (in teoria) diversi concorrenti, ma tutto dipenderà dai criteri premianti che il Comune vorrà inserire. Ma senza nessuna certezza che questi elementi migliorativi arriveranno: come ha spiegato il segretario generale Pasquale Criscuolo, “non è interesse del proponente alzare molto l’asticella”, in quanto se altri concorrenti offrissero condizioni migliori, Sport Management dovrebbe adeguarsi ad esse per poter far valere il proprio diritto di prelazione. “Insomma, tanto valeva che il Comune non accettasse la proposta di Sport Management, se non c’è più possibilità di migliorare le condizioni”, ha chiosato Fasani.
“Quello che stiamo esaminando non è più il progetto iniziale – ha detto il capogruppo Pd Rodolfo Bona – ma è frutto di un processo che ha già portato ad elementi migliorativi. Quegli impianti presentano tante criticità, lo sappiamo bene e hanno bisogno di ingenti investimenti. Un impianto pubblico deve soddisfare vari aspetti, dare le giuste garanzie alle necessità delle società canottieri e al pubblico”. Il lavoro fatto nei mesi scorsi in molti incontri di maggioranza, ha visto il Pd chiedere precisi impegni in tal senso, da parte del privato, recepiti poi nella bozza di convenzione e nel progetto di fattibilità approvato in giunta. Mentre l’assessore Platé ha ricordato il pessimo stato di conservazione di tutta l’area, tale da “minare la sopravvivenza delle strutture stesse, con danno al nostro patrimonio”, uno stato determinato anche di “una manutenzione straordinaria non corretta fatta negli anni passati”. Il tempo per una decisione ormai è arrivato: la legge dà tempo tre mesi ai Comuni per valutare la fattibilità della proposta.
g.biagi