Cronaca

Canile Calvatone, l'accusa del M5S: 'Dal Comune procedure non regolari'

Non si esauriscono le polemiche sulla vicenda del canile di Cremona. Stavolta è Il Movimento 5 Stelle di Cremona a presentare le proprie perplessità, in merito all’affidamento dei cani al centro ‘La cuccia e il nido’ di Calvatone. A questo proposito la consigliera Lucia Lanfredi ha presentato una interrogazione a risposta scritta.  “Mentre in prima istanza l’amministrazione aveva bandito una discutibile gara d’appalto, i cui esiti sono stati negativi, ora è passata in un baleno alle vie di fatto, mettendo tutti davanti al fatto compiuto” evidenzia Lanfredi. “Ci si domanda perciò come sia possibile definire vantaggioso l’ affido del servizio per euro 100.000 alla struttura di  Calvatone, quanto non vi è stato confronto con altre strutture. La legge inoltre non consente la trattativa privata al Comune per un importo limite di euro 40.000? L’Amministrazione, prima di operare questa scelta, che si concretizza con una trattativa diretta, non ha infatti  interpellato altre realtà che potevano essere interessate. Se lo ha fatto, vogliamo sapere quali sono e con che mezzo sono state contattate”

Secondo la consigliera, “l’amministrazione ha agito in modo non trasparente”, riferendosi alla “mancata considerazione dell’Associazione Zoofili come possibile gestore”. Infatti, “non essendo un privato, avrebbe dovuto fare in modo di metter tutti gli interessati sullo stesso piano, così da consentire a tutti di concorrere alla assegnazione del servizio stesso. La situazione appare ancora più grave, per chi vorrebbe ricorrere, se ritiene di averne le ragioni, in quanto questa deliberazione è stata pubblicizzata volutamente 15 giorni prima della sua  esecuzione, e quindi, non vi è il tempo materiale per ottenere i documenti necessari, in quanto gli uffici hanno tempo 30 gg per consegnarli ai richiedenti”.

Un ulteriore quesito del documento chiede “come mai, visto che la legge 33 fissa in 30 km la distanza del canile sanitario dal Comune appaltante, si è affidata la gestione di cani al canile di Calvatone che ne dista 41 km da Cremona” continua Landredi. “Abbiamo chiesto poi se ci si è resi conto che il canile di Calvatone, che per legge non può contenere più di 200 cani, attualmente è convenzionato con 59 comuni, ai quali si aggiungerebbero i 40 convenzionati con il Comune di Cremona, per un totale di 94 comuni. Si è valutato che la struttura di Calvatone, con l’aggiunta di Cremona avrebbe una disponibilità di 2,5 posti-cane per comune? La costruzione del Canile Sanitario previsto in Cremona, dalla delibera di Giunta con la spesa di euro 90.000 sarebbe risolutivo dei problemi di gestione dei cani? No! Perché i cani persi o abbandonati, dopo aver stazionato lì per 10 gg, quale destino avrebbero? A Cremona non ci sarebbe nessun Rifugio dove poi indirizzarli, perché quello attualmente di proprietà del Comune non è a norma e necessiterebbe per l’annormamento di una spesa di ben euro 250.000. Insomma anche questa volta l’amministrazione della città ha lasciata inascoltata la volontà popolare ignorando che ben 5.000 firme sono state raccolte in breve tempo perché il Canile rimanesse a Cremona e che grave disagio si recherebbe ai proprietari che hanno perso il loro amico obbligati per recuperarlo a recarsi in giorno e in orario lavorativo a Calvatone con annesse  esose spese per ospitalità ricevuta”.

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