Registro dei testamenti biologici, la procedura adesso è online
E’ una procedura semplice, più ancora che rinnovare la carta d’identità o tantomeno fare il passaporto. Eppure la posta in gioco è la più alta che possa capitare nella vita di una persona, ossia decidere della propria esistenza. Il Comune ha da poco pubblicato le istruzioni per depositare il testamento biologico, un atto divenuto possibile dopo che, ormai nel novembre 2015, il consiglio comunale a maggioranza approvò l’istituzione del registro. Era il novembre 2015 e il documento passò con i voti della maggioranza e il no dei consiglieri Amore, Ceraso, Fanti, Fasani, Sozzi e Ventura (Everet di Forza Italia astenuto).
Da qualche giorno vengono fornite online, sul sito internet del Comune le modalità operative per iscrivere il proprio nome nel registro e lasciare una copia delle proprie volontà. Occorre prendere appuntamento all’ufficio anagrafe e presentarsi di persona, insieme ad un fiduciario, il quale tratterrà una della tre copie del testamento; un’altra resterà al dichiarante e un’altra al Comune. “L’incaricato – precisano le istruzioni – al ritiro non è a conoscenza delle dichiarazioni e dei documenti inseriti nella busta e non è responsabile del suo contenuto”.
Il testamento biologico – si legge ancora nelle istruzioni – detto anche testamento di fine vita o dichiarazione anticipata di trattamento, è il documento contenente la manifestazione della volontà di una persona che fornisce, in anticipo, le indicazioni in merito ai trattamenti medici cui essere/non essere sottoposto in caso di malattie o traumatismi cerebrali che determinano una perdita di coscienza permanente ed irreversibile.
In qualsiasi momento solo il dichiarante potrà revocare il deposito del proprio Testamento Biologico. Potrà inoltre richiederne la sostituzione, ad esempio per indicare un nuovo fiduciario: in questo caso dovrà ripetere tutta la procedura di iscrizione, al pari di un nuovo testamento biologico; solo il dichiarante o il suo fiduciario possono richiedere la riconsegna di quanto depositato.
Sono soggetti legittimati a presentare il Testamento Biologico, nelle forme e secondo le modalità previste dal Regolamento Comunale, gli iscritti nell’anagrafe della popolazione residente nel Comune di Cremona, i quali abbiano compiuto il diciottesimo anno di età e che non siano sottoposti a provvedimenti restrittivi della capacità di agire. Il diritto si estende a tutti i cittadini maggiorenni residenti che per motivi di salute siano ricoverati presso strutture sociosanitarie e di conseguenza costretti a trasferire la propria residenza presso la struttura ospitante.
Alla busta chiusa contenente il testamento viene associato un numero riportato sul registro, che non è un documento pubblico: possono accedere ai dati contenuti nel registro solo il fiduciario e il suo supplente.
All’epoca della discussione, si levarono molte critiche alla scelta del Comune di istituire questo strumento, avvenuta su sollecitazione della consigliera M5S Lucia Lanfredi. Tra le più accese, quelle dei componenti della lista Ceraso: “Le suddette dichiarazioni, in quanto redatte ‘ora’, in normali condizione di salute, per avere efficacia ‘allora’, in un’eventuale situazione futura radicalmente diversa, non possono avere alcun effetto giuridico vincolante perché non vi è alcuna certezza che rispecchino l’effettiva volontà dell’incapace al momento in cui si verifica l’evento. Senza contare l’inevitabile astrattezza di questi documenti …”.
“Tramite il registro – era invece l’opinione di uno dei sostenitori, Nicola Bufano di Fare Nuova la città – le persone che lo desiderano possono esplicitare le cure a cui sottoporsi o non sottoporsi con riferimento al momento in cui una manifestazione cosciente del consenso (o del dissenso) non sia possibile. Dunque, si tratta unicamente di manifestare in via preventiva la propria volontà in materia di trattamenti sanitari e cure di fine vita, come è anche previsto dal Codice deontologico medico —”-