Cronaca

Quanto durerà il governo Monti?

La domanda è sulla bocca di tutti: quanto durerà il governo Monti? Ciampi (1993-94) ha tirato dritto per 377 giorni; Dini (1996) per 486. E SuperMario? I governi tecnici, non saranno come lo yogurt, ma non sono nemmeno senza scadenza. A destra lo scetticismo è di casa; non a caso , appena  due giorni dopo la partenza ufficiale, Il Giornale di Sallusti e Feltri, se ne è uscito in prima pagina sparando un  titolone al neon: “Non  può durare molto”. Era mercoledi 16 novembre. Sull’altra sponda, invece, quasi una beatificazione: il Corsera ha messo in evidenza “gli elogi di Merkel e Sarkozy”, il Sole24Ore ha citato sempre in copertina una frase già celebre del professore  e cioè “Forti anche senza politici”. Sulla Stampa il direttore Mario Calabresi,  nel suo editoriale, ha puntato sulla ritrovata compostezza del leader (“Giù il sipario sulla politica spettacolo”).  Repubblica non ha nascosto la sua soddisfazione per il “governo dei 18 professori” (titolone in prima!) e pure per “le donne in posti chiave”. C’è addirittura chi, come l’enigmista Stefano Bartezzaghi, si è divertito ad anagrammare il nome di Mario Monti scoprendo che è “Rimontiamo”. Ovvero avanti col “Mondo nuovo”, “Siamo tutti europei” (è l’espressione più gettonata nel sondaggio di Repubblica.it),  l’Ue è “la soluzione”,  “grazie all’Ue le cose miglioreranno”. Insomma prima ancora di partire (sul serio) il governo Monti gode di buona stampa. D’altra parte i commentatori dei citati quattro maggiori quotidiani italiani, provengono dalla Bocconi o, addirittura, sono stati allievi del Monti.  I nomi? Giavazzi, Alesina (insegna pure ad Harvard), Boeri (grande fustigatore del Cavaliere) e il quotatissimo Luigi Zingales, cattedra a Chicago e rubrica sull’Espresso.  I boys di SuperMario faranno legna da par loro.

Eppoi ci sono i registi mondiali:non è un mistero per nessuno che Monti sia da tempo vicino a Goldman Sachs (è consigliere della banca d’affari dal 2005), Mario Draghi prima di prendere le redini della Banca d’Italia è stato vice presidente per l’Europa di Goldman Sachs (2002-2005);Il premier greco,  Lucas Papademos, è stato governatore della Banca centrale ellenica (1994-2002), giusto nel periodo in cui Goldman ha aiutato la Grecia ad imbellettare il suo debito pubblico . L’irlandese Peter Sutherland (già commissario europeo) , è stato addirittura presidente di Goldman Sachs International, il nostro Massimo Tononi (Presidente di Borsa italiana) ha lavorato per la banca d’affari americana; seguiva il business delle fusioni e delle acquisizioni. E mi fermo qui, per non tediare.

Mario Monti ha messo in piedi una squadra di alto profilo tecnico, non vi è dubbio. Ma ci sono due incognite.

La prima:  il Parlamento teme di essere schiacciato dai professori e di non contare più nulla, cioè perdere di fatto la sua prerogativa che è fare le leggi. Inoltre –  meglio non dimenticarselo –  in Senato la maggioranza è saldamente in mano al Pdl. La seconda incognita riguarda le carte in tavola. tRe su tutte: Ici, patrimoniale, l’articolo 18 (una anomalia tutta italiana; nel resto del mondo il sistema dei licenziamenti è più flessibile ma offre maggiori tutele). Monti ha promesso: colpirò chi ha dato meno. E poi:”Presto misure poco gradevoli”. Berlusconi ha gradito la partenza, Bossi no (“La gente furiosa lo caccerà). Epperò la fiducia record incassata (556 voti alla Camera, record nella storia repubblicana) e gli applausi di Napolitano, starebbero ad indicare che la navigazione di capitan Mario, ancorchè difficoltosa,  non sarà breve. Ma l’osservatorio Confesercenti-Ispo riferisce di un “Paese spaventato”.Il 71% è convinto che il peggio non sia ancora passato. Se l’occupazione non sarà davvero considerata una priorità assoluta, la sfida (da incoraggiare) di SuperMario  sarà persa in partenza.

Enrico Pirondini

 

 

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