Cronaca

Presentato oggi il Sinodo Diocesano Focus sui 18enni

Foto Sessa

Il nuovo inizio di un cammino, “come orizzonte il futuro”. Un percorso fatto di confronto e condivisione, all’insegna dell’ascolto e del dialogo, per e con i giovani. Si profila così il Sinodo diocesano presentato ufficialmente nella mattinata di giovedì 8 settembre in Seminario alla presenza del vescovo Napolioni in occasione della consueta Assemblea Oratori di inizio anno pastorale, come si legge sul sito della Diocesi.

Un appuntamento tradizione, quello proposto dall’Ufficio diocesano per la Pastorale giovanile, diretto da don Paolo Arienti, che quest’anno è stato caratterizzato dall’importante novità: il Sinodo dei giovani, che impegnerà la Chiesa cremonese nei prossimi anni. Un cammino ancora tutto da costruire, insieme, a seconda delle esigenze che via via emergeranno.

L’incontro, che ha visto la presenza di molti sacerdoti, qualche religioso e non pochi laici, è iniziato con un momento di preghiera. In questo contesto alcuni spunti di riflessione sono arrivati anche dalla “lettera a un educatore del futuro”, proposta da Mattia Cabrini. Dopo la proclamazione del Vangelo la riflessione del Vescovo che, riprendendo l’immagine del sale della terra e della luce del mondo, si è anzitutto domandato se “conosciamo il sapore dei nostri ragazzi”: solo così è possibile valutare una relazione educativa. Naturalmente con lo sguardo alla Luce, che è Cristo, che deve illuminare la vita di ciascuno. Arrivando così all’esigenza di fare un cammino che rimette i giovani al centro.

E’ quindi toccato a don Arienti introdurre il tema del Sinodo, non senza prima un ricordo affettuoso nei confronti del suo predecessore, don Giampaolo Rossoni, che “accompagna i lavori nella sua debolezza”. Una presentazione di tematiche e materiali, ma senza troppi punti fermi, quanto piuttosto tanti punti interrogativi. L’obiettivo è, infatti, una condivisione di metodi e contenuti, per un’esperienza di corresponsabilità: così si presenta il Sinodo dei giovani.

Tra le ipotesi quella di concentrarsi in particolare sulla fascia d’età dei 18enni. Giovani che già frequentano gli ambienti oratoriani, per un Sinodo che dunque non intende coincidere con una “missione giovani”. Eppure oltre a parrocchie, movimenti e gruppi, saranno coinvolte anche realtà come la scuola e persino il carcere.
Per quanto riguarda le tempistiche, dopo la prima fase del “ne parliamo”, a gennaio la Settimana dell’educazione vorrebbe dare ufficialmente il via alla fase preparatoria, che proseguirà sino ad agosto utilizzando le occasioni di pastorale giovanile già calendarizzate. L’auspicio è che proprio i giovani possano reagire nei propri ambienti di vita.

L’immagine di questo inizio di Sinodo è quella del pendolo, che oscilla tra in modo costruttivo tra le proposte e le provocazione e i momenti di ascolto e confronto nei territori. Tappa fondamentale sarà l’esperienza che il Vescovo propone ai giovani a Taizé, il prossimo agosto. Poi dal settembre 2017 al giugno 2018 potrebbe svolgersi la cosiddetta assemblea sinodale, composta naturalmente anche da giovani.

Riprendendo la parola, mons. Napolioni ha quindi espresso tre aspettative. Anzitutto quella di un Sinodo che non intende essere un nuovo libro che si aggiunge alla biblioteca, ma un “processo vitale che non si aggiunge alla vita ordinaria, ma la lievita da dentro”. Quindi la prospettiva dell’ascolto del futuro, correndo anche il rischio di scoprire cose che non si vorrebbero sapere. Infine il target da coinvolgere, precisando che non si tratta di una missione, ma certamente di un sinodo aperto.

Nel corso dell’assemblea ha preso la parola anche don Davide Schiavon, nuovo responsabile del Centro diocesano vocazioni, che ha illustrato le proposte per il nuovo anno, focalizzate su tre livelli. Un primo di incontri con il Vescovo nelle interzone: esperienza di tipo vocazionale, ma anche lancio del Sinodo. Quattro gli appuntamenti: il 7 ottobre a Casalmaggiore, il 21 a Cremona, il 28 a Mozzanica e il 4 novembre a Soresina. L’equipe diocesana, composta da don Schiavon insieme a don Paolo Arienti, fra Giorgio Peracchi e suor Stefania Peri, è quindi a disposizione per incontri che si vorranno organizzare nelle parrocchie e nelle zone, inserendosi nelle proposte già calendarizzate. Ulteriore canale quello del web con il dialogo dei giovani attraverso i siti internetwww.vocazionicremona.it e www.diocesidicremona.it/vocazioni.

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