Economia

Prestiti tra privati, in provincia valgono oltre 100mila euro

E’ la Lombardia la regione italiana in cui si erogano più prestiti tra privati, con 2,83 milioni di euro prestati da chi ha scelto il social lending per avere un ritorno economico, in un periodo in cui gli investimenti tradizionali fruttano poco o niente. E’ quanto emerge da un’analisi di Smartika, principale operatore del social lending in Italia, secondo cui nel nostro Paese i prestiti tra privati rappresentano sempre più un’alternativa interessante e poco rischiosa per chi vuole investire fuori dal contesto bancario e finanziario, svolgendo al contempo una funzione sociale.

In Lombardia i prestatori di denaro (lender) sono soprattutto uomini (90% contro il 91% della media nazionale) di 26-55 anni (84%) ma non mancano quelli che superano i 56 anni (14%), che erogano per lo più da mille a 5 mila euro (44%) e da 100 a mille euro (33%). Le erogazioni superiori a 5 mila euro rappresentano una quota minore, pari al 21% del totale.

In provincia di Cremona, riferisce Smartika, sono una quarantina i lenders (per il 95% uomini) che hanno prestato quasi 105 mila euro, mentre gli oltre 20 borrowers (86% uomini) che hanno usufruito dei prestiti hanno beneficiato di 130 mila euro. Le motivazione dei prestiti richiesti sono soprattutto l’acquisto di motociclette (19%) e automobili (14%), riparazioni varie (14%) ma anche il consolidamento dei vecchi debiti e l’acquisto di mobili (10% ciascuno). Guardando i numeri sia dei lenders che dei borrower il social lending appare più sviluppato nei comuni della provincia più che nel capoluogo.

“Il mercato del social lending italiano – afferma Luciano Manzo, amministratore delegato di Smartika – sebbene in espansione, rappresenta, con i suoi 26 milioni di euro, una quota modesta in Europa, dove i prestiti ammontano a 8,4 miliardi di euro con il Regno Unito che rappresenta oltre l’80%. Il social lending è un canale alternativo di credito che consente il prestito diretto tra privati, facendo a meno di banche e società finanziarie. Il processo si basa sulla creazione di una comunità nella quale i richiedenti (coloro che richiedono un prestito) e i prestatori (coloro che investono il proprio denaro prestandolo ad altri) possono interagire direttamente tra loro, senza ricorrere a intermediari, ottenendo condizioni migliori per entrambi (tassi più bassi per chi ottiene il prestito e interessi più alti per chi presta denaro). All’interno della comunità si crea in questo modo un mercato nel quale i tassi correnti sono determinati solo e soltanto dall’incontro diretto tra domanda e offerta”.

Le regioni dove il social lending è più sviluppato sono, oltre alla Lombardia che rappresenta il 12% della raccolta di Smartika (che nel nostro Paese si ritaglia una quota di mercato dell’80%), Emilia Romagna, Lazio, Piemonte e Veneto. Chi decide di prestare denaro con il social lending può ottenere rendimenti lordi tra il 4% e il 6,5% in base al profilo di rischio dei soggetti a cui si decide di prestare. I richiedenti prestiti (borrower) che si rivolgono a Smartika in Lombardia, dove si superano i 4,3 milioni di euro di richieste, sono per lo più uomini (69%) con un’età media soprattutto tra 26 e 55 anni (85%). Gli over 56 anni sono appena il 10% mentre gli under 25 solo il 5%. Gli importi domandati sono soprattutto da mille a 5 mila euro (53%) e da 5 a 10 mila euro (33%) mentre richieste oltre i 10 mila euro rappresentano appena il 14% del totale.

I lombardi richiedono prestiti soprattutto per consolidare vecchi debiti (14% del totale delle richieste), acquistare automobili e ristrutturare casa (9% ciascuno), comprare mobili ed effettuare riparazioni (8% ciascuno). Nella regione ci si indebita anche per le spese mediche (5% dei casi), estinguere debiti e andare in vacanza (4% ciascuno), pagare le tasse  e le rette scolastiche (3% ciascuno).

 

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