Ore decisive per risanamento del debito Aem e il closing dell'operazione Lgh-A2A
Ore decisive per le tre operazioni chiave che riguardano il futuro di Aem Cremona: firma con le banche dei patti per la rimodulazione dei debiti; asseverazione da parte del professionista incaricato del piano di rientro; infine, chiusura della trattativa (closing) per la partnership al 51% di Lgh con A2A. Tre passaggi concatenati tra loro, che dovrebbero concludersi forse già domani, anche se nessuno, né dal Comune né da Aem, si azzarda a dire la data precisa. Dell’argomento si è parlato anche questa mattina in Giunta. Nelle linee guida votate lo scorso maggio dalla Giunta e dal Consiglio comunale, venivano indicate le azioni che Aem avrebbe intrapreso per risanare l’esposizione di 109 milioni al 31. 12. 2014 che gravano sui conti dell’azienda e sulle sue capacità operative. Sul piano prettamente locale, la cessione a Padania Acque delle reti idriche è il passo più importante, visto che frutterà una quarantina di milioni in risparmio sui pagamenti dei mutui contratti negli anni per realizzare le infrastrutture, e altri 20 come corrispettivo per gli impianti trasferiti. C’è poi l’eliminazione di tutti quei servizi strumentali che Aem forniva al Comune (manutenzione strade, segnaletica, sgombero neve…) e che da aprile l’ente svolge con una propria società di servizi, per un valore di circa 2,3 milioni; ed altre azioni di alleggerimento di Aem con conseguente riduzione consistente del capitale sociale. Essenziale per il ripianamento del debito, è la cessione delle quote di Lgh detenute da Aem, che porteranno in cassa una cifra che dovrebbe consentire all’azienda una ‘ripartenza’ dal punto di vista finanziario (Lgh vanta crediti per 30 milioni con Aem). Come aveva sottolineato il presidente Aem Massimo Siboni lo scorso maggio, alla presentazione delle linee guida: “Non stiamo lavorando solo per pagare i debiti, anche se questo è il fronte sul quale ci siamo dovuti necessariamente impegnare fin da subito. Una volta risanato il debito, l’auspicio è che Aem torni ad essere la società che darà utili al Comune. Al momento non può farlo, con 3,5 milioni di costi finanziari all’anno, ma fra cinque anni contiamo di sì”.
Contestualmente alla firma del closing dell’operazione Lgh – A2A saranno ufficializzati anche i nomi dei componenti del consiglio di amministrazione del nuovo soggetto industriale. Come già previsto nei patti parasociali, Cremona (per tramite dell’azionista Aem) non avrà certamente il presidente (si parla del bresciano Antonio Vivenzi, area Cogeme) ma un consigliere sì. Al presidente spettano d’altronde due deleghe: audit interno e comunicazione. Sempre i patti parasociali prevedono che l’amministratore delegato sia indicato da A2A, previo assenso di Lgh (e analogamente il presidente, indicato da Lgh deve avere l’assenso di A2a). Per quanto riguarda la sede, Cremona non dovrebbe avere problemi a mantenerla in loco, anche se nelle ultime ore stanno emergendo resistenze di parte bresciana. La scelta fatta a suo tempo (2007) di realizzare nella città del Torrazzo il quartier generale della holding delle municipalizzate, si è rivelata da questo punto di vista lungimirante. Una presenza che oggi potrebbe rivelarsi fondamentale per il mantenimento in loco di posti di lavoro e perchè no, di un loro rafforzamento con l’ingresso nella galassia A2a.
g.biagi