Cronaca

Scontri: assolto Esposti, condannati Codraro e Tonin Non c'è la devastazione

Non è devastazione, ma resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento. Assolto il cremonese Filippo Esposti, mentre Giovanni Marco Codraro è stato condannato a 9 mesi e 26 giorni. Al bresciano Samuele Tonin, 26 anni, la pena più alta: 10 mesi e tre giorni.

Da sinistra, Codraro, Esposti e Tonin e il gruppo dei centri sociali con l'avvocato Sergio Pezzucchi

Non è devastazione, ma resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento. Così ha deciso, dopo due ore di camera di consiglio, il gup Christian Colombo nei confronti dei tre imputati arrestati nella seconda tranche dell’inchiesta sugli scontri del 24 gennaio del 2015 in occasione della manifestazione dei centri sociali. Tutti erano accusati di concorso in devastazione.

Assolto il cremonese Filippo Esposti, 27 anni, informatico cremonese militante del centro sociale Dordoni e già imputato per la rissa di via Mantova con esponenti di CasaPound, mentre Giovanni Marco Codraro, siciliano 23enne attivo nei collettivi universitari, è stato condannato a 9 mesi e 26 giorni, pena sospesa. Al bresciano Samuele Tonin, 26 anni, la pena più alta: 10 mesi e tre giorni, senza la sospensione condizionale della pena, e per ora resta agli arresti domiciliari. Revocata, invece, sia a Codraro che ad Esposti, la misura dell’obbligo di dimora. Per entrambi i condannati, processati con il rito abbreviato, il reato è stato riqualificato in resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento. Il solo Tonin, che aveva assaltato la sede della polizia municipale, dovrà risarcire i danni al Comune da liquidarsi in un separato giudizio civile.

Nel processo, sia il Comune, rappresentato dall’avvocato Cesare Gualazzini, che due agenzie immobiliari, la FG Service di via Mantova e la G.S.V. Consulenze di via Dante, erano parte civile. Il Comune aveva chiesto un risarcimento di 200.000 euro, mentre i legali delle due agenzie, gli avvocati Marco Soldi e Monica Fassera, 5.000 euro per ciascuna parte civile. Per le due agenzie, il giudice ha rigettato la richiesta di risarcimento.

Giovedì scorso la procura aveva chiesto le condanne per devastazione per tutti gli imputati: per Codraro, che sarebbe stato nelle primissime file del corteo e che avrebbe ripetutamente lanciato oggetti contundenti, il pm aveva chiesto 4 anni, così come per il bresciano Tonin che sarebbe stato tra coloro che avevano lanciato fumogeni verso i reparti delle forze dell’ordine e che avevano danneggiato il comando della polizia municipale. Per il cremonese Esposti, frequentatore del Dordoni, era stata chiesta la pena più alta: 5 anni e 4 mesi. Sarebbe stato lui, per l’accusa, ad occuparsi degli acquisti di giacche, zaini e caschi utilizzati durante gli scontri.

Il gup Colombo, dunque, non ha seguito la linea del collega Pierpaolo Beluzzi che il 21 gennaio scorso aveva condannato i primi quattro arrestati a quattro anni ciascuno per il reato più grave di devastazione.

‘Una sentenza positiva’, per l’avvocato Sergio Pezzucchi, che insieme ai colleghi Davide Steccanella e Giorgio Bisagna ha difeso i tre imputati. “Una sentenza che non si è appiattita sulla ricostruzione della procura per quanto riguarda il reato di devastazione e saccheggio. E’ stata invece condivisa la nostra ricostruzione dei fatti”. “Una sentenza ragionata”, ha concluso il legale, “che ha valutato le ragioni giuridiche che avevamo proposto”.

Oggi, fuori dal tribunale, ad attendere la sentenza, c’era una trentina di militanti del Dordoni e del Kavarna che all’uscita dei compagni ha applaudito.

La motivazione della decisione del giudice sarà depositata entro 90 giorni.

Sara Pizzorni

Foto Sessa
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