Cronaca

Piscina 'esternalizzata' per 25 anni Giovetti: 'Comune rischia pagare 530mila euro'

Una commissione che avrebbe dovuto restare secretata e di cui invece sono uscite molte cose, anche i dettagli economici. Una unanimità di parere che invece non c’è stata. E tante perplessità sul futuro degli impianti natatori di Cremona, come emerge dal progetto presentato da Sport Management. Ferruccio Giovetti, capogruppo di Forza Italia, a 48 ore di distanza dalla commissione di venerdì, esce allo scoperto innanzitutto per dire “che non c’è stata affatto condivisione della proposta, io  ho dichiarato che mai l’avrei votata, né in commissione, né in consiglio”.

“Premetto – dive Giovetti –  che intervengo sulla questione della piscina comunale a 48 ore dalla Commissione Sport del nostro Comune, perché essendo a porte chiuse credevo, romanticamente, che quanto emerso non dovesse essere divulgato. Tuttavia, leggendo varia stampa locale, ho visto che molto è trapelato, ed ovviamente non da me. Giudico, pertanto, questa condizione sufficientemente esimente dal mantenere il riserbo assoluto, per raccontare quella parte di verità che non è stata raccontata o per confutare quanto di falso è stato raccontato.
“Prima di tutto non tutti sono d’ accordo. Io ho dichiarato che mai avrei votato a favore di questa convenzione così come è ora strutturata né in commissione né tantomeno in Consiglio Comunale. Quindi è palesemente falso l’ affermare che tutti sono concordi”.

giovetti - dentro
Il capogruppo di FI in consiglio, Ferruccio Giovetti

Ma sono soprattutto gli aspetti economici a preoccupare, “non rivelati nella loro interezza da Palazzo. Vero è che la convenzione ha durata di 25 anni, vero è che il Comune di Cremona riconosce alla Società Sport Management 230.000 euro all’anno.
Ma questo non è tutto. Mi risulta infatti che questa cifra sia indicizzata all’ISTAT, e vabbè questa è poca cosa.
Mi risulta, però, altresì, che a partire dall’11° anno, il Comune, e cioè tutti i cittadini cremonesi, debba riconoscere alla Società, nel caso il guadagno ante imposte sia inferiore ad 80.000 euro, ogni anno 20.000 euro in più, per cui potrebbe accadere che al 25° anno il Comune debba riconoscere non 230.000 euro alla Società bensì 530.000.
E non è tutto. E sì perché volendo evidentemente accendere un mutuo, la Sport Management, chiede che il Comune di Cremona si faccia fidejussore per il 30% del valore del medesimo, al punto che nei nostri prossimi bilanci il Comune dovrà postare una cifra vicina ai 45.000 euro per eventuali chiamate in solido.
Allora è del tutto evidente che quanto si è voluto far passare come una grande operazione, tra l’altro, di ingegneria finanziaria, altro non è che un pericolosissimo accordo al ribasso per tutta la nostra comunità. Spiace constatare che l’ Amministrazione comunale di Cremona che sbandiera continuamente la trasparenza, alla prova dei fatti racconta solo quello che a Lei fa comodo. Spiace alla fine constatare che nessuno tra i nostri Amministratori, essendo evidente il volersi togliere dai piedi la grana della piscina comunale, di fatto privatizzandola, ma con un costo non esiguo per la nostra comunità, non abbia pensato, già che c’era, ad una sorta di rent to buy (affitto per acquistare). Questo avrebbe portato sì ad una vendita (che comunque è già nei fatti) della nostra piscina fra 25 anni, ma senza costi attuali ed anzi ad un guadagno sotto forma di affitto”.

Restano inoltre forti le preoccupazioni per l’impatto dell’arrivo a Cremona della Sport Management, società che sul fronte sportivo è altamente concorrenziale con le squadre di casa, Baldesio, Bissolati, Flora, tutte con un vivaio promettente di atleti e che hanno sempre potuto contare sull’utilizzo della piscina per gli allenamenti invernali,  gestita dalla Fin. “Non so – si chiede Giovetti – su che basi si appoggino le perplessità del collega Ventura, ma giudico quantomeno strano che il progetto della Sport Management sia stato costruito su dati attinenti le canottieri cittadine così come qualcuno ha affermato. Poichè mi pare di ragionevole certezza che le canottieri cittadine non abbiano dato, almeno in questa prima fase, i loro dati a chi evidentemente in un prossimo futuro potrebbe essere un potente competitor, mi rimane il dubbio da chi possano averli avuti e con quale substrato di legittimità”.

gbiagi

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