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L'Azienda Sociale chiude stagione nomine. Tadioli in pole per presidenza

foto Sessa

Ultime nomine pubbliche della stagione, quelle per l’Azienda Sociale Cremonese, che oggi 30 giugno vedrà le dimissioni dell’attuale cda presieduto dall’assessore al Welfare Mauro Platé e la nomina dei successori, secondo le nuove modalità stabilite nel Statuto da poco riformulato. L’azienda, che ha sede presso il Centro Pastorale Diocesano, gestisce i fondi regionali e quelli del Fondo nazionale per la non autosufficienza, oltre alle quote versate dai singoli comuni consorziati per l’assistenza sociale: dai voucher per le famiglie numerose, alle agevolazioni per anziani, disabili, agli inserimenti lavorativi. Ogni Comune partecipa con quote proporzionali al numero di abitanti: il capoluogo fa la parte del leone e solo come prima tranche per il 2016 ha versato 91mila euro nelle casse dell’Azienda.

I 47 rappresentanti dei comuni del distretto cremonese sono chiamati a nominare un Cda che per la prima volta non sarà necessariamente rappresentato da amministratori (cioè sindaci e assessori), ma è inteso come organismo tecnico – operativo che agisce secondo mandato politico del Comitato esecutivo dei sindaci: un organo quest’ultimo da poco rinnovato (e che oggi non sarà rivisto), composto da 11 amministratori del distretto. L’obiettivo cercato dai ‘riformatori’ è di sganciare operatività dell’azienda da quelli che potrebbero essere gli interessi prevalenti del comune di maggiori dimensioni, ossia Cremona. In un certo senso evitare che il cda sia al contempo colui che decide gli interventi e allo stesso tempo trovi le soluzioni tecniche per realizzarli. Questo orientamento, fortemente voluto da alcuni sindaci del territorio, ad esempio Maria Grazia Bonfante, sindaco di Vescovato, unica a non aver  votato il bilancio precedente, è stato accolto con favore dallo stesso Platé. Altre novità rispetto al passato riguardano aspetti organizzativi interni e una maggiore enfasi sul ruolo dell’Azienda come ente strumentale dei Comuni.

Per questa prima fase l’obiettivo della neutralità tecnica del cda è piuttosto lontano. In cima alla lista dei papabili per il ruolo di presidente c’è Giuseppe Tadioli, indicato dal Pd non senza travagli interni (sarebbe uno dei motivi che hanno portato alle dimissioni di Lia a Beccara dalla segreteria cittadina del partito). Tadioli non manca di esperienza, avendo guidato tra l’altro la maggiore struttura socio sanitaria del cremonese, l’Ios di Sospiro, tuttavia esprime una chiara posizione politica, sia per i trascorsi di assessore nelle giunte di centrosinistra di Cremona sia come attuale componente di segreteria Pd. Pure indicata dal centrosinistra è Chiara Rizzi, consigliere a Bonemerse, a cui dovrebbero essere affiancati due consiglieri di area centrodestra, uno ciascuno per Forza Italia e Ncd. Outsider rispetto ai partiti dovrebbe essere un rappresentante del mondo del volontariato sociale. Oltre alle nomine del cda l’assemblea voterà il documento di indirizzo e controllo, strumento di pianificazione vincolante per il Cda, attraverso cui i sindaci possono valutare il suo operato, arrivando, in caso di disaccordi, addirittura alla revoca del mandato. Da notare che per nessun componente del Cda è previsto un compenso, se non rimborsi spese. Diverso il discorso per il direttore: figura attualmente rappresentata da Ettore Uccellini, riconfermato non molto tempo fa ma che potrebbe presto essere messo in discussione.

tadioli - evid
Giuseppe Tadioli

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