Economia

Latte, Renzi: 'Obbligo di etichettatura d'origine' Coldiretti soddisfatta

“Un grandissimo obiettivo raggiunto da Coldiretti. Un risultato storico per gli allevatori e per tutti i consumatori. L’obiettivo è porre fine a una situazione inaccettabile, che ogni giorno vede entrare nel nostro Paese 24 milioni di litri di “latte equivalente” tra cisterne, semilavorati, formaggi, cagliate e polveri di caseina, per essere imbustati o trasformati industrialmente e diventare magicamente mozzarelle, formaggi o latte italiani, all’insaputa dei consumatori. Con questo provvedimento si dà al cittadino la vera libertà di scegliere, e di portare in tavola, il Made in Italy autentico”. E’ quanto evidenzia il Presidente di Coldiretti Cremona Paolo Voltini, nel commentare il via libera all’obbligo di indicare in etichetta la provenienza del latte e dei derivati come formaggi o yogurt annunciato dal premier Matteo Renzi e dal Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina in occasione della Giornata nazionale del latte Italiano a Milano dove si svolge l’appuntamento nazionale in occasione del Milk World Day celebrato dalla Fao in tutto il mondo.

1,7 milioni di mucche da latte presenti in Italia possono finalmente mettere la firma sulla propria produzione di latte, formaggi e yogurt che – sottolinea la Coldiretti – è garantita a livelli di sicurezza e qualità superiore grazie al sistema di controlli realizzato dalla rete di veterinari più estesa d’Europa, ma anche ai primati conquistati a livello comunitario con la leadership europea con 49 formaggi a denominazione di origine realizzati sulla base di specifici disciplinari di produzione.

Ad essere tutelati sono anche i consumatori italiani che hanno acquistato nel 2015 – secondo una analisi della Coldiretti – una media di 48 chili di latte alimentare a persona mentre si posizionano al settimo posto su scala mondiale per i formaggi con 20,7 chilogrammi per persona all’anno dietro ai francesi con 25,9 chilogrammi a testa, ma anche da islandesi, finlandesi, tedeschi, estoni e svizzeri. L’obbligo di indicare l’origine in etichetta – continua la Coldiretti – salva dall’omologazione l’identità di ben 487 diversi tipi di formaggi tradizionali censiti a livello regionale territoriale e tutelati. Tutelati anche 120mila posti di lavoro nell’attività di allevamento da latte che generano lungo la filiera un fatturato di 28 miliardi, la vooce più importante dell’agroalimentare italiano.

Un clima di “grande entusiasmo, per la notizia della firma del decreto sull’etichettatura dei prodotti, ha accolto oggi a Milano il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, sostenuto dalle ovazioni degli aderenti alla Coldiretti, decisamente soddisfatti per l’attesa novità”, commenta Agostino Alloni, consigliere regionale del Pd e componente dell’VIII Commissione Agricoltura del Consiglio regionale, di ritorno dall’evento, organizzato in Fiera, in occasione della Giornata nazionale del latte italiano.

“E anche noi salutiamo la presenza in Lombardia del presidente Renzi, soprattutto in un’occasione come quella odierna che ha voluto rappresentare per il settore un punto di svolta in tema di competitività e di sviluppo – continua Alloni –. Se la più grande regione agricola d’Italia sta vivendo, come altrove, un momento difficile, la notizia dell’inserimento dell’origine del latte e dei suoi prodotti in etichetta non può che rallegrare la categoria, ma anche il consumatore finale che potrà decidere di bere solo latte italiano e mangiare solo formaggi prodotti in Patria”.

Un aiuto concreto all’agricoltura, insomma, “di cui va dato merito al Governo, ma in primis al nostro Ministro lombardo, Maurizio Martina, che si sta battendo per le politiche agricole e per tutelare un settore che conta 47mila aziende e centinaia di migliaia di addetti solo in Lombardia”.

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