Cronaca

Nidi gratis per famiglie residenti in Lombardia e con Isee fino a 20mila euro

La Giunta comunale di Cremona ha deciso di aderire alla misura regionale denominata Nidi Gratis, consentendo così alle famigie con determinate caratteristiche di non dover pagare la retta del nido. Il progetto, approvato lo scorso 29 aprile, prevede l’intervento di Regione Lombardia per l’azzeramento della quota della retta pagata dalla famiglia per i nidi pubblici o per i posti in nidi privati convenzionati con il Comune, integrando le agevolazioni tariffarie già previste dai comuni e applicate alle famiglie in base a regolamenti sull’Isee.

Dunque saranno beneficiarie della misura le famiglie con residenza in Regione Lombardia per entrambi i genitori (di cui per almeno 5 anni continuativi), Isee di riferimento uguale o inferiore a 20.000 euro, genitori occupati o disoccupati a condizione che abbiamo sottoscritto un Patto di Servizio Personalizzato ai sensi del D.Lgs 150/2015 e fruiscano di percorsi di politiche attive del lavoro. Il Settore Politiche Educative del Comune si attiverà per procedere ad adottare tutti gli atti necessari.

“Abbiamo colto questa opportunità di agevolazione per le famiglie – dichiara la vice sindaco e assessore alle Politiche Educative Maura Ruggeri – in quanto la nostra amministrazione ha tutti i requisiti richiesti dalla Regione. Infatti non abbiamo aumentato, successivamente al 21 marzo 2016, le retta a carico delle famiglie e ci siamo impegnati a non aumentare le rette fino alla scadenza della misura stessa (luglio 2017). Questa misura implica il riconoscimento del valore del nido che non può essere considerato un semplice servizio a domanda individuale, ma un servizio educativo in continuità con la scuola dell’infanzia, così come sostengono importanti studi a livello nazionale ed europeo. Il provvedimento, tuttavia, è sperimentale, copre un solo anno e, al momento, non si hanno garanzie sulla sua continuità. Auspichiamo uno sviluppo della misura che possa riconoscere anche gli sforzi fatti dal Comune per la gestione di questo servizio e per il suo sviluppo nella prospettiva dell’investimento sui bambini da 0 a 6 anni come prevede la legge 107 sulla buona scuola”.

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