Politica

'Referendum che sa di plebiscito': varato da Anpi e Arci coordinamento per No

Raccolta firme per i 7 referendum “sociali” (dalla scuola alle nuove concessioni per  la ricerca di idrocarburi) e avvio della campagna per il ‘No’ al referendum costituzionale previsto in autunno. Il coordinamento cremonese Democrazia Costituzionale si è presentato questa mattina a SpazioComune per avviare un percorso di coinvolgimento popolare al fine di bloccare una riforma definita epocale che “non può essere appiattita come fosse un plebiscito”. Sono le parole usate da Emanuela Ghinaglia, presidente dell’Arci Cremona che insieme a Marco Pezzoni, Vincenzo Montuori e Chiara Tommasetti, è portavoce del coordinamento provinciale. “Il passaggio  di cui stiamo parlando è stato troppo semplificato, a fronte di cambiamenti troppo importanti per essere ridotti ad un sì o un no ad un governo. La società deve essere consapevole della portata del cambiamento”. “Non é vero – ha aggiunto Montuori, componente del direttivo Anpi – che la riforma Boschi modifica solo la seconda parte della Costituzione e non la prima. La Costituzione è un organismo vivo, modificarne una parte significa influire sul tutto”. Montuori fa notare la ‘clausola di supremazia’ contenuta nella legge, che consente all’autorità centrale del governo di bypassare i pareri dei territori se un’opera (citata ad esempio la Cremona – Mantova) o una scelta riveste preminente interesse nazionale. “In questo modo – chiosa Montuori – va da sé che si va a ledere l’articolo 5 della Costituzione che garantisce le autonomie territoriali”.

Marco Pezzoni ha parlato degli effetti dirompenti del binomio legge elettorale – riforma del Senato: “Il premio di maggioranza è sproporzionato rispetto al voto conseguito, impone dei deputati ‘nominati’ attraverso liste bloccate con 100 capilista per ogni lista, sottrae ai cittadini la possibilità di scegliere quasi 2/3 dei deputati, impedisce la possibilità di coalizzarsi tra più forze al ballottaggio nel caso di secondo turno”.  Diffuso anche un appello a “tutti i cittadini cremonesi perchè, prima di tutto, si informino e pretendano di essere adeguatamente informati. Il nostro augurio è che alla fine decidano secondo coscienza”. Continueranno quindi ad oltranza i banchi per la raccolta delle firme a sostegno del No al referendum costituzionale e per la proposta di due quesiti referendari che vadano a modificare l’Italicum. Aderiscono alle iniziative nomi noti della sinistra cremonese, tra cui  Evelino Abeni, Pieremilio Bergonzi, il deputato di Si Franco Bordo, il segretario  cittadino di Sel Lapo Pasquetti.

Va da sé che le ragioni contrapposte, quelle del Sì, sono ampliamente sottolineate dal Pd in questi stessi giorni, attraverso lettere aperte e manifestazioni pubbliche. La prossima sarà il 30 maggio, quando sarà a Cremona il vicesegretario nazionale dei democratici Lorenzo Guerini.

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