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Pomì, il nodo Barbolini blocca tutto (per poco) E Champions perde appeal

Allenatore, mercato e Champions League. In Baslenga, nella tana delle campionesse d’Europa, qualcosa si muove, anche se le ufficialità si fanno attendere. Per quanto concerne il toto-allenatore, non ci si schioda dai tre nomi già proposti nei giorni scorsi, con Micelli che potrebbe scalzare Caprara, considerato comunque in pole, e Parisi. Il tecnico urbinate, del resto, rientrerebbe a pieno nell’identikit richiesto dal presidente Massimo Boselli Botturi, non nuovo a nomi a sorpresa (basti pensare a quando calò l’asso Mazzanti nell’estate 2014).

Il dato da evidenziare è che, stando a quanto riferiscono in Baslenga, a bloccare tutto sarebbe un cavillo burocratico, ossia la firma sulla rescissione del contratto da parte di coach Massimo Barbolini. Il procuratore del tecnico, ormai in procinto di passare all’Eczacibasi, è stato impegnato in un viaggio internazionale fino allo scorso sabato ma ora tutto dovrebbe essere pronto per il nero su bianco. Che, per la verità, si è fatto attendere fin troppo. “Finché non si ha la rescissione di Barbolini, non possiamo ufficializzare il nuovo tecnico” hanno spiegato dal club rosa. Intanto dalla Turchia arriva la voce del rifiuto di Carli Lloyd, che avrebbe deciso di non cedere alla corte del Fenerbahce e quindi sembrerebbe più vicina alla conferma in maglia Pomì. Anche qui, tuttavia, il mercato delle giocatrici è strettamente legato alla scelta dell’allenatore.
Interessanti invece le prospettive per quanto concerne l’Europa: il 16 maggio sono scaduti i termini per l’iscrizione alla prossima Champions League.

Ma nessuna telefonata da parte della Cev è giunta nella sede rosa, dunque le speranze della cosiddetta wild card non sembrano essere molte. Va però detto che sempre dal massimo organismo europeo non trapelano informazioni sul numero di formazioni che hanno rinunciato: di sicuro non sono pochissime, dato che la Champions League con la nuova formula ha perso molto appeal.

E pure la Pomì Casalmaggiore sta seriamente pensando se convenga iscriversi al torneo conquistato ad aprile, dato che i costi paiono essere troppo alti rispetto alla visibilità garantita, in particolare in relazione a turni preliminari che per un paio di mesi costringeranno le formazioni non qualificate direttamente ai gironi, a vagare per il Continente alla caccia di un posto al sole. La Pomì, insomma, potrebbe alla fine preferire consapevolmente la Coppa Cev, torneo meno prestigioso ma dalla formula molto più snella e semplice da digerire.

Giovanni Gardani

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