Spettacolo

Bollani, l'alieno della musica entusiasma il Ponchielli

Foto: Sessa

Un recital “piano solo” ma una forza, una bravura, una cultura musicale e una simpatia da strappare applausi infiniti al pubblico del teatro Ponchielli. Questa è stata la straordinaria serata con Stefano Bollani, l’alieno della musica italiana (per dirla con la sua divertente canzone con cui ha aperto il concerto e che fa parte del suo ultimo disco).

In pochi attimi riesce a balzare dalla canzone tradizionale alla classica e dal jazz al pop, come se la musica fosse un enorme leggerissimo gioco capace di divertire e di dare emozioni allo stesso tempo. Suona con tutto il corpo, le mani sulle due tastiere, i gomiti, i piedi che battono il tempo e ballano e persino la sua coda di cavallo si muove a ritmo in questo musicista che è il prolungamento del suo stesso strumento.

Tutto coinvolgendo il pubblico in un eclettico rimescolare di note del  passato e del presente per arrivare poi al medley dei bis finali con i titoli delle canzoni richieste dal pubblico, dove mette insieme Mazinga o Ufo Robot, Pianofortissimo e Libertango, Tico Tico e la serenata al Chiaro di Luna fino alla terra dei cachi di Elio e le storie tese. Conditi con una magnifica esecuzione di Rosalina di Fabio Concato, reinventata come una strepitosa melodia d’amore.

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Ogni concerto del musicista milanese è una scoperta, una imprevedibile reinvenzione musicale carica di autoironia ma supportata da una tecnica sopraffina e da una cultura musicale a 360 gradi. Bollani gioca così con il pubblico, lo intrattiene, si diverte con lui come con le note. Per diventare un autentico showmen che strappa risate con le improbabili traduzioni toscane dell’immaginario cantautore Duccio Vernacoli per le reinvenzioni di “Let it be” dei Beatles, di “I will survive” di Gloria Gaynor, della “Ragazza di Ipanema”  di Jobim e De Moraes o di “Strangers in the night” di Sinatra.

Una ciliegina finale in una stagione del Ponchielli strepitosa, ricca di pubblico e di qualità come da diversi anni ci regalano Angela Cauzzi e il suo staff. (emme)

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