Economia

Economia cremonese, dopo un anno la crescita frena e torna il segno negativo

Dopo quattro  trimestri di indicatori positivi, i  dati del  comparto industriale manifatturiero cremonese nel primo trimestre 2016 segnalano un assestamento sia sul fronte degli ordinativi che del fatturato che del livello produttivo, mentre, anche se ad un ritmo molto contenuto, il numero degli addetti giunge alla sua quinta variazione positiva consecutiva. Questo emerge dall’indagine congiunturale condotta trimestralmente da Unioncamere Lombardia in collaborazione con l’Associazione Industriali, Confartigianato e Cna, e che coinvolge ogni trimestre due campioni distinti di aziende manifatturiere, industriali e artigiane, e che ha interessato complessivamente 136 imprese cremonesi appartenenti a tutte le principali attività del comparto presenti in provincia.

Il periodo gennaio-marzo 2016 ha visto dunque il dato destagionalizzato della produzione industriale cremonese segnare, con un -2% rispetto al quarto trimestre 2015, una interruzione della tendenza positiva che durava da quattro trimestri consecutivi. In evidente calo è anche il fatturato (-1,6%) che sembra interrompere un trend complessivamente positivo che durava da circa tre anni.
Analogo è l’andamento degli ordinativi,  con un calo complessivo su base trimestrale del 4,5% (era +1,9% nello scorso trimestre). Anche qui l’inversione di tendenza (dal +2,3 al -4,6%) è imputabile principalmente al mercato interno. Note positive provengono solo dal mercato del lavoro, dove si conferma la lieve crescita congiunturale (+0,5%). L’andamento dei prezzi, per il sesto trimestre consecutivo, rimane in calo sia per le materie prime (-0,5%) che per i prodotti finiti (-0,4%).

Il quadro provinciale tendenziale, quello cioè che risulta dal confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente, è in linea con quello congiunturale e configura una inversione di tendenza rispetto ai dati molto positivi di tre mesi prima. Nei confronti col primo trimestre 2015, il livello della produzione scende di due punti percentuali contro il +4,8% di tre mesi fa. Il fatturato a prezzi correnti, dopo due anni e mezzo di crescita ininterrotta, perde l’1,4%.  Per gli ordinativi, l’inversione di tendenza è ancor più evidente: quelli complessivi passano dal +5,7% al -4,3%;  trend analoghi si registrano sia sul fronte interno (-4,6%) che su quello estero (-3,3%). Il numero degli addetti, anche su base annua, è l’unico dato che si mantiene positivo, con una crescita dell’1,2%.
Le aspettative per il prossimo trimestre sono anch’esse in generale peggioramento, ma si confermano almeno in territorio positivo per la produzione e per gli ordini esteri.

Nel comparto dell’artigianato produttivo, i dati congiunturali confermano un quadro complessivo in arretramento, che resta però positivo rispetto all’anno precedente. La produzione registra una variazione negativa dello 0,2% che interrompe una sequenza positiva di cinque trimestri consecutivi. Praticamente stazionari (+0,1%) sono anche fatturato e numero di addetti, mentre il -2% degli ordinativi pone già da ora serie preoccupazioni sull’andamento produttivo del prossimo trimestre.
Il panorama delle variazioni intervenute rispetto allo stesso periodo dell’anno 2015, mostra ancora il segno positivo sia per la produzione (+1,4%) che per il fatturato (+3,2%), ai quali si contrappongono però i dati negativi relativi alla domanda, che perde oltre il 2%, ed all’andamento dell’occupazione, in calo dello 0,6%.

“Come Camera di Commercio – sostiene il Presidente Gian Domenico Auricchio –  continueremo ad utilizzare ogni risorsa disponibile per  sostenere la competitività del territorio e il tessuto produttivo, agevolando l’accesso al credito e favorendo i processi di internazionalizzazione e di innovazione”.

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