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'Il Po è…': convegno del Rotary il 7 maggio in Sala Puerari del Museo Civico

“Il Po è…” è il titolo del convegno pubblico in programma sabato 7 maggio, dalle 9.30 alle 13 nella Sala Puerari del Museo Civico “Ala Ponzone”. Un evento che chiude il terzo anno di interventi aperti alla partecipazione pubblica de “I Rotary per il Po”, tutti realizzati con la collaborazione attiva dell’Amministrazione Comunale e del Museo Civico di Storia Naturale di Cremona. Il convegno apre inoltre le manifestazioni dedicate al novantesimo anno dalla fondazione del Rotary Club Cremona, il primo del Distretto 2050°.

Dopo la proposta al pubblico dei documentari che hanno costituito la Videoteca del Po – in corso di costante completamento – e di alcune conferenze tematiche ed escursioni guidate in ambienti della provincia cremonese, gli organizzatori, in questa importante occasione, hanno ritenuto opportuno delineare il quadro della situazione e delle prospettive di conservazione e gestione corretta del fiume e della sua valle.

L’incontro, tenuto da relatori esperti in differenti discipline, tutti rotariani dei Distretti della Valle del Po, vuole proporre alcuni dei numerosi punti di vista che riguardano un tema ampio e complesso come quello del maggiore fiume italiano e delle aree interessate dal suo corso. Questo avverrà nella visione ampia di un argomento che solitamente viene affrontato per aspetti singoli, aspetti che sono invece sempre strettamente correlati dal corso del Po e dal suo bacino (si veda il programma allegato).

Il convegno vedrà la trattazione di numerosi temi della storia e delle possibilità d’uso didattico e turistico, della natura, del paesaggio e della loro conservazione, anche proponendo un’esperienza attiva di contratti di fiume, della gestione e depurazione delle acque e del ruolo dell’agricoltura nell’area padana. Temi proposti da professionisti affermati e impegnati da tempo, in prima persona, a confrontarsi con i differenti aspetti che verranno proposti al pubblico.

Da tempo infatti non si parla del fiume e della sua valle come beni da utilizzare in modo equilibrato e da conservare per le generazioni future, a scapito della visione unitaria che è invece indispensabile per affrontare un argomento così difficile e complesso. Il convegno del 7 maggio mira ad iniziare a ridurre questa carenza tecnica, scientifica e culturale grazie alla voce di chi lavora quotidianamente nei differenti settori che riguardano il più grande fiume italiano e il suo straordinario patrimonio ambientale, economico e storico.

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