Cronaca

Ecoreati, con la nuova legge accertati 58 casi in Lombardia

Si è parlato di reati ambientali – il nuovo delitto entrato nel codice penale lo scorso anno – questa mattina nell’aula magna dell’istituto Stanga, con una relazione sullo stato di attuazione della legge sugli ecoreati da parte dei vertici nazionali e locali di Legambiente. Davanti agli studenti di liceo Vida, Istituto Ghisleri e istituto Stanga, sono intervenuti Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia e Stefano Ciafani, direttore generale dell’associazione, oltre al presidente del circolo locale Pierluigi Rizzi e Giovanna Perrotta. E’ intervenuta anche l’assessore all’Ambiente del Comune Alessia Manfredini, una delle artefici della decisione del Comune di Cremona di costituirsi parte civile nel processo Tamoil bis che si è aperto questa mattina (29 aprile) a Brescia (leggi qui).  “La Lombardia è una delle regioni dove i reati ambientali non mancano. E Cremona non è da meno. Il caso Tamoil che si discute proprio oggi è l’esempio eclatante di inquinamento industriale”, commentano Rizzi e Perrotta.

Dall’entrata in vigore della legge n. 68 del 29 maggio 2015, che ha introdotto nel nostro Codice penale il Titolo VI-bis dedicato ai delitti ambientali, sono 947 i reati penali e le violazioni amministrative accertati, 1.185 le persone denunciate e 229 i beni sequestrati per un valore complessivo di quasi 24 milioni di euro. In particolare è stato contestato in 118 casi il nuovo delitto di inquinamento, con la denuncia di 156 persone e 2 ipotesi di morte o lesioni come conseguenza del delitto di inquinamento ambientale, 50 sequestri per un valore di oltre 10,6 milioni di euro. Per 30 volte è stato riscontrato il disastro ambientale, che ha portato alla denuncia di 45 soggetti. In Lombardia i reati accertati sono stati 58, con 67 persone denunciate e 11 sequestri effettuati.
La legge, inoltre, ha introdotto anche il delitto di traffico e abbandono di materiale ad alta radioattività, impedimento al controllo e omessa bonifica e una lunga serie di aggravanti, tra cui quelle contro l’ecomafia o i pubblici funzionari corrotti, misure molto drastiche come la confisca dei beni e sanzioni severe contro la responsabilità giuridica delle imprese.?? L’entrata in vigore della legge ha determinato l’avvio di una nuova stagione per il contrasto della criminalità ambientale, grazie all’istituzione di nuovi delitti specifici da contestare, mentre fino a ieri magistrati e forze dell’ordine dovevano ricorrere ad articoli previsti per tutt’altro, ad esempio il “getto pericoloso di cose”. La nuova legge prevede anche il raddoppio dei tempi di prescrizione e garantisce l’uso di tecniche investigative e limiti di pena adeguati.

Stefano Ciafani, direttore generale di Legambiente, in relazione ai dati raccolti afferma: “I risultati dei primi 8 mesi di applicazione della nuova legge sugli ecoreati, fortemente voluta dalla nostra associazione, stanno dimostrando tutta l’efficacia del nuovo sistema sanzionatorio. Per rendere ancora più efficace il contrasto agli ecocriminali è ora fondamentale attivare una grande opera di formazione per tutti gli attori della repressione dei reati ambientali, a partire dai magistrati e dalle forze dell’ordine, procedere rapidamente alla costituzione di una grande polizia ambientale partendo dalle migliori esperienze maturate dall’Arma dei carabinieri e dal Corpo forestale dello Stato, e approvare una norma per snellire le procedure per abbattere le costruzioni abusive”.

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