Cronaca

Ineleggibilità, Torchio decade da sindaco di Bozzolo

La sentenza tanto attesa quindi è uscita. Il sindaco di Bozzolo decade dal suo ruolo. Giovedì mattina il tribunale di Brescia ha dichiarato ineleggibile Giuseppe Torchio a causa della sua nota posizone all’interno del Consiglio comunale di Spineda da cui non si era dimesso prima di iscriversi nelle liste elettorali di Bozzolo la cui comunità poi lo aveva eletto primo cittadino con largo suffragio. Il collegio giudicante quindi non ha neanche voluto attendere le controdeduzioni concesse ai difensori ai quali in un primo momento sembrava venissero concessi altri due mesi circa di tempo. La decisione, arrivata giovedì prima di mezzogiorno, ha portato reazioni contrastanti nel paese di don Primo Mazzolari. Adesso il timone dell’Amministrazione comunale dovrebbe passare tra le mani della vice recentemente nominata Cinzia Nolli, unica possibilità per evitare il commissariamento prima delle nuove elezioni. A Bozzolo infatti ora non vi sono i tempi tecnici per andare a nuove elezioni subito, dunque si ripeterà quasi certamente la situazione già vissuta a Piadena, con un anno (e qualche mese) di reggenza da parte del vicesindaco e poi le elezioni nella primavera 2017, nella finestra che solitamente va da marzo a giugno.

Scendendo nel dettaglio, la sentenza è stata pronunciata dalla Corte d’Appello di Brescia con il presidente Donato Pianta e i consiglieri Antonietta Miglio e Luciano Spina. Torchio infatti aveva deciso, con i suoi legali Antonino Rizzo, Mattia Mariotti, Paolo Antonini e Giuseppe Onofri, di ricorrere in appello dopo la sentenza di primo grado del 19 marzo 2015. Dall’altra parte della barricata gli avvocati Anna Lisa Baroni e Cedrik Pasetti, in rappresentanza dei gruppo di minoranza consiliare “Noi di Bozzolo” e di alcuni cittadini di Bozzolo. La conferma della sentenza di primo grado ha portato anche alla condanna per Giuseppe Torchio Condanna a rimborsare alla parte appellata le spese legali pari a 1.960 euro per la “fase di studio”, 1.350 euro per la “fase introduttiva” e 3.305 euro per la “fase decisionale”, oltre rimborso forfettario ed accessori di legge.

Rosario Pisani

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