Cronaca

‘Cremona nel Risorgimento’, il libro presentato al Filo

La presentazione del libro

E’ stato presentato questa sera al teatro Filo, esaurito in tutti i suoi posti, lo splendido volume realizzato con il sostegno della Banca Cremonese Credito Cooperativo a cura della Società Storica Cremonese, dell’Archivio di Stato e dell’Archivio Diocesano dal titolo “Cremona nel Risorgimento” .  Il libro è davvero di grande rilievo sia per i testi che per le illustrazioni e l’impaginazione. In copertina del volume c’è “Sciolta alfin da crudi ceppi”, una litografia acquerellata del 1848 conservata al Museo Civico Ala Ponzone, con la raffigurazione di Radetzky (dietro cui sta una scimmia che indossa il suo cappello) inginocchiato davanti a una figura dell’Italia che ha spezzato le catene; in alto un angelo le porge una corona, mentre un’aquila con la croce sabauda la cinge con l’alloro.

Il presidente della Banca Cremonese, Antonio Davò

Dopo il saluto delle autorità è toccato al presidente della Banca Cremonese, Antonio Davò, ricordare i motivi che hanno spinto l’istituto di credito a finanziare la straordinaria iniziativa culturale proprio nella ricorrenza del 150° dell’Unità d’Italia: ” Questo libro sul Risorgimento cremonese, che invito tutti a leggere, ha il merito di coniugare un taglio narrativo con una solida base scientifica – ha detto Davò – lasciando nel contempo spazio ai contributi di giovani e promettenti ricercatori. E’ particolarmente ricco ed interessante il corredo iconografico”.  E’ stata poi la curatrice della pubblicazione, Maria Luisa Betri (la stessa che ha curato il volume dell’Ottocento della prestigiosa collana della Storia di Cremona), a tracciare il filo conduttore della ricerca inserendo gli avvenimenti storici del Risorgimento nel contesto della città e del territorio dell’epoca. ” Questo volume intende dunque offrire, con un taglio di divulgazione dalle salde fondamenta scientifiche, nuovi spunti di approfondimento di una fase importante della storia della città, sulla quale certo non sono certo mancati gli studi , ma che merita di essere riletta, anche alla luce delle nuove acquisizioni storiografiche. – afferma la professoressa Betri – Dal libro emerge un Risorgimento che si declina non solo nelle correnti ideali, nelle trame cospirative, nella partecipazione ai fatti d’arme, ma anche nell’espressione delle arti figurative, della musica, del teatro, nelle forme e nei simboli della ritualità civile: ne risultano cos. ricostruiti il “tessuto patriottico” della citt. e il suo pi. ampio vissuto politico, religioso, culturale, sociale, emotivo. La consapevolezza che il Risorgimento fu, complessivamente, un “positivo moto della storia” non esime comunque dal considerarlo criticamente”. E’ quindi intervenuto il professor Alberto de Bernardi, dell’Università degli Studi di Bologna, esperto del periodo risorgimentale italiano.


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