Omicidio del Leoncavallo 38 anni dopo, quella pista cremonese
All'Arci, l'incontro sull'omicidio nel 1978 dei diciottenni Fausto e Iaio, dalla viva voce di chi in quegli anni seguì le indagini. IL VIDEO
Trentotto anni dopo l’omicidio del Leoncavallo, la responsabilità della morte di Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci (detto Iaio) è ancora un mistero, ma una certezza c’è e a ricordarla è stato Guido Salvini (allora magistrato inquirente a Milano) a ricordarla giovedì scorso all’Arci di via Speciano. E cioè che i killer, provenienti da Roma e di matrice di estrema destra, erano passati da Cremona, dove evidentemente potevano contare su degli appoggi, prima di compiere l’attentato.
Il fatto di sangue che segnò quel 1978 degli anni di piombo, è stato rievocato giovedì scorso all’Arci di via Speciano, da Daniele Biacchessi, autore del libro “Fausto e Iaio – la speranza muore a 18 anni” di recente ristampato; Mario Silla, direttore di CremonaOggi e Cremona1, che allora seguì l’indagine come cronista; e appunto dal giudice Guido Salvini.
GUARDA IL SERVIZIO di Giovanni Rossi