Spettacolo

Garrett, il divo del violino: applausi per la chiusura dei concerti al Ponchielli

David Garrett, icona pop e uno dei più pagati violinisti al mondo, non ha certo deluso il pubblico del Ponchielli per il suo “concerto” di venerdì sera in un teatro esaurito in ogni ordine di posti da mesi. ASCOLTA.

I lunghi capelli biondi raccolti, maglietta bianca, una giacca scura, jeans sdruciti e calzature slacciate. Un fisico non perfettamente in forma ma tanta, tantissima qualità. David Garrett, icona pop e uno dei più pagati violinisti al mondo, non ha certo deluso il pubblico del Ponchielli per il suo “concerto” di venerdì sera in un teatro esaurito in ogni ordine di posti da mesi. Il Concerto in re maggiore per violino e orchestra, op. 35 di Petr Ilic Cajkovskij è “Il concerto” per antonomasia per ogni grande violinista come ha raccontato in maniera leggera e straordinaria il regista rumeno-francese Radu Mihailineau nel suo splendido film del 2009. E Garrett lo ha davvero interpretato da grande esecutore fin dal primo movimento con freschezza e naturalezza, per arrivare al crescendo finale che ha esaltato il pubblico. Ottima la direzione del non ancora trentenne Andrea Battistoni che ha guidato l’Orchestra del Teatro Carlo Felice di Genova, davvero straordinaria nell’esecuzione della Sinfonia n.3 opera 29, nota come la Polacca, dove Battistoni ha fatto rilevare al pubblico – prima dell’esecuzione – le caratteristiche di quest’opera poco eseguita ma estremamente affascinante.
garret dentro Un po’ di delusione per la scarsa disponibilità di David Garrett nell’esecuzione di bis dove ci si aspettava qualche brano rock accanto al repertorio classico, contaminazioni che hanno creato il suo personaggio. Il violinista ha concesso un rapido Carnevale di Venezia in omaggio a Nicolò Paganini (la sera prima si era esibito a Genova imbracciando “il Cannone”) con il divertente pizzicato degli archi prima di andarsene con il suo Stradivari “Busch” del 1716 brontolando per il caldo eccessivo in teatro. Senza neppure fermarsi per autografare i suoi cd nell’intervallo come invece ha fatto la sera prima al Carlo Felice. Nel pomeriggio Garrett aveva visitato il Museo del violino, provando in Auditorium cinque strumenti della straordinaria collezione cremonese, prima di sedersi ad un tavolino in piazza Stradivari per gustarsi una pizza e una birra mentre l’orchestra lo attendeva inutilmente in teatro per le prove generali. D’altra parte un grande artista diventa rapidamente una star non solo per le sue qualità ma anche per i suoi capricci.

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