Cronaca

E' morto Franco Dolci, politico e sindacalista Il cordoglio delle istituzioni

Stamattina è morto Franco Dolci, noto personaggio politico del territorio nonché padre del sindacalista Mimmo Dolci. La storia politica di Dolci affonda le sue radici nell’immediato dopoguerra, quando aderì al Pci e, con il compagno Giacomo Bergamonti, entrò nella Commissione Stampa e Propaganda ricoprendone varie responsabilità, fino a divenirne responsabile.

Fu poi responsabile della Commissione Giovanile, si impegò su vari fronti sia nel Cremasco che nel Casalasco. A cavallo del 1948-49 fu responsabile dell’organizzazione della Camera Confederale del Lavoro con segretario Adriano Andrini. Nel marzo 1949 fu nominato segretatio della appena ricostruita Fgci. Un anno dopo divenne segretario del movimento dei partigiani della pace.

Tornò di nuovo ad essere Responsabile della Commissione stampa del partito nel 1954. Nel 1961 fu invece nominato prima vice presidente e poi presidente della Federcoop. Undici anni dopo fu richiamato al partito a ricoprire la carica di segretario della Federazione e, nel 1975, fu eletto presidente dell’Amministrazione Provinciale, ruolo che ricoprì fino al 1980. Passò poi alla presidenza dell’Aem, dove rimase per altri 5 anni. Al termine del mandato si occupò delle sezioni di Partito nella zona di Soresina prima e in quella di S. Daniele, Motta Baluffi, Pieve S. Giacomo ecc. poi. Infine entrò nell’Anpi, dove è rimasto fino alla fine.

Durante la sua vita scrisse anche diversi libri, l’ultimo dei quali, Compagni, narra la storia di molti soggetti politici dal 1945 al 1953. Ma scrisse anche opere più folkloristiche. Come I mestieri del Po (scritto nel 2006), racconta dei vecchi lavori che si svolgevano lungo l’asta del fiume. Dello stesso tenore anche Cronache del fiume e della golena, in cui si racconta della vita lungo il fiume.

AGGIORNAMENTO – Intanto dal mondo politico e istituzionale arrivano le prime manifestazioni di Cordoglio. “E’ venuto a mancare un grande uomo, un paladino della giustizia sociale, della libertà e dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici: Franco Dolci” ha detto il presidente della Provincia Carlo Vezzini. “Così riferì  nell’adunanza dell’ 11 agosto del 1975, appena eletto Presidente della Provincia di Cremona, con il suo vibrante discorso di insediamento, davanti al consiglio provinciale: ‘…fare della Provincia un centro di vita democratica, antifascista, un momento di quella vita pluralistica che è un derivato della migliore tradizione liberale, della Resistenza e della Costituzione che dovranno essere punti permanenti di riferimento del nostro comportamento quotidiano’.

Franco era un testimone della guerra di Liberazione, un amministratore lungimirante ed innovativo, di cui, tra le tante opere promosse, ricordiamo, in particolare, il ponte sul Po a san Daniele e la più acclamata manifestazione culturale, di respiro internazionale, che il territorio abbia conosciuto, ‘Recitarcantando’, nata nel 1976.

Sentiamo e sentiremo tutti la sua mancanza, delle sue parole e delle sue testimonianze sulla Liberazione che, come fotogrammi uno accanto all’altro, illustravano gli ideali, la coerenza, l’integrità, la generosità, l’umanità che appartenevano a Franco stesso, che con grande carisma trasmetteva a chi gli stava attorno. Un esempio per tutti noi”.

Parole di cordoglio per la morte di Dolci sono state espresse anche da parte della Giunta comunale e della presidenza del Consiglio. “Un grande uomo, politico e amministratore che ha tanto fatto per il nostro territorio ricoprendo ruoli diversi e strategici. Ci stringiamo attorno a tutta la famiglia, agli amici e a coloro che hanno fatto un pezzo di strada con lui e che lo hanno stimato per il suo operato sempre a favore del bene comune”.

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