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Tassa rifiuti, aumenti fino al 3.5% solo per alcune categorie produttive

La tariffa rifiuti resterà invariata per le utenze domestiche, mentre per alcune non domestiche (attività artigianali, commerciali, pubblici esercizi ecc) potrà aumentare. Fino ad un massimo rispetto al 2015 del 3,5%. Lo ha spiegato in commissione Bilancio l’assessore Maurizio Manzi, illustrando l’ultima delle delibere che andranno a comporre il Preventivo 2016. Manzi ha spiegato che “complessivamente la Tari resta invariata. L’aumento dei costi sostenuti dal gestore è quest’anno di 150mila euro, dovuti in particolare all’aumento e al miglioramento dei servizi che verranno attivati da maggio, ad esempio l’anticipazione della raccolta rifiuti alle 5 di mattina”.

Ma l’impatto di questo incremento viene mitigato dall’operazione di caccia all’evasore messa in atto in questi mesi, che ha consentito di individuare una serie di soggetti ‘fantasmi’, per i quali nemmeno venivano emessi bollettini essendo sconosciuti al fisco locale. Evasori scoperti, ad esempio, incrociando i dati delle denunce Tari con quelli delle utenze elettriche ed approfondendo poi le singole posizioni. In questo modo è stata allargata la base imponibile, con un recupero di 166mila euro che vanno a coprire il costo del servizio: 124mila riguardano utenti domestici; 42mila i non domestici.
“In questi mesi – ha continuato Manzi – abbiamo cominciato a sollecitare anche con provvedimenti drastici chi non pagava. Questa istruttoria ha consentito di avviare un’operazione di ‘pulitura’ delle nostre banche dati, facendo emergere ad esempio bollettini che venivano emessi per persone non più residenti a Cremona: gli interessati non avevano più pagato perchè nel frattempo si erano trasferiti, ma l’invio dell’ingiunzione ci sta consentendo di recuperare.
Sulle utenze non domestiche ci sono pervenute diverse richieste di sgravi, in base alle effettive superfici: la fotografia che abbiamo adesso è sicuramente più ‘pulita’ di prima, con alcune aziende che hanno avuto sgravi significativi, anche di 20 – 30mila euro”.
I ruoli (cioè gli importi delle cartelle esattoriali) per i domestici sono linea con quelli del 2015. Per i non domestici, invece, in alcuni casi come si è visto c’è una diminuzione mentre per altri un lieve aumento, pur trattandosi di situazioni dinamiche e variabili di anno in anno.

Dopo l’inversione delle percentuali dello scorso anno, che aveva procurato alle utenze non domestiche rincari esorbitanti successivamente corretti, quest’anno si conferma che il costo della raccolta dei rifiuti grava per il 56,5% sulle utenze domestiche e per il 43,5% sulle non domestiche.

LE REAZIONI – In disaccordo sul fatto che la Tari non subisca aumenti è Carlalberto Ghidotti, Forza Italia: “I 2 euro al mese che bisogna pagare al gestore per il ritiro dei rifiuti all’nterno dei condomini è una tassa occulta. Come si fa a dire che il costo della Tari è rimasto invariato per i cittadini? E’ vero che il pagamento viene fatto direttamente al gestore e non al Comune, ma resta il fatto che avete scelto di mettere a pagamento un servizio che prima non si pagava. Quei due euro al mese per famiglia significano un’incidenza sul costo della Tari del 14% in più”. Manzi: “Confermo, la Tari non è aumentata, anzi confrontando il costo effettivo del servizio tra 2014 e 2016, c’è un milione di euro in meno.  E con elementi qualitativi migliorativi da quest’anno”.
Maria Vittoria Ceraso, Obiettivo Cremona con Perri: “La Tari per gli utenti non è aumentata ma non è nemmeno diminuita. Avevate detto che sarebbe diminuita con gli anni successivi al primo, in virtù dei maggiori costi sostenuti per l’avvio della raccolta differenziata. Su una voce avete risparmiato, lo spazzamento strade, con un minor costo di 60mila euro, ma forse i cittadini non sono poi così contenti”.
Alessio Zanardi (Gruppo Misto): “Non è un lusso che il furgone del gestore entri nel condominio, piuttosto in molti casi, non c’è alternativa: chi riuscirebbe a portare sui marciapiedi bidoni giganteschi occupando inoltre spazio pubblico? Non è un lusso ma un atto dovuto”.
Luca Burgazzi, Pd: “Capisco che le novità possano creare qualche disturbo, ma stiamo facendo quello che in molte città d’Europa è in atto da anni. Quanto alla riduzione dei rifiuti, è impossibile pensare che in sei mesi si potessero già vedere risultati tangibili”. Che tuttavia ci sono stati: 400 tonnellate in meno, ha detto Manzi, considerando poi che il 2015 è stato un anno di transizione tra vecchio e nuovo sistema di raccolta.

Un richiamo alla responsabilizzazione di ciascuno viene da Filippo Bonali (Sinistra per Cremona): “E’ finita l’epoca del ‘tutto è dovuto’. Vedo che il dibattito è rimasto fermo a mesi fa, quando invece l’introduzione del costo a carico di chi usufruisce della raccolta interna all’abitazione è un atto di equità fiscale. Considero fuori tempo massimo ritenere che si possa produrre una quantità infinita di rifiuti perchè tanto c’è qualcuno che li ritira e li smaltisce”.

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