Politica

Referendum per fermare le trivelle, mobilitazione per il 'sì'

Entra nel vivo la campagna in merito al referendum sulle trivelle, che vede moltissime associazioni e movimenti politivi mobilitati a sostegno del sì. Nel pomeriggio di sabato si sono susseguiti gli incontri, rivolti ai cittadini. Prima, intorno alle 15, incontro del Comitato unitario per il sì, per spiegare i motivi del referendum e presentare l’incontro informativo promosso per martedì 12 aprile (ore 21) presso le Acli (via Cardinal Massaia), con gli interventi del teologo don Bruno Bignami e con il vicepresidente del Coordinamento comitati ambientalisti lombardi, Ezio Corradi.

L’invito del comitato è a votare sì, per diversi motivi: “Il fatto che le fonti combustibili fossili sono ormai superate, ma anche che le ricerche di petrolio e gas mettono a rischio i nostri mari” spiegano i promotori. “Inoltre, estrarre idrocarburi provoca imquinamento, con un rilevante impatto ambientale. Tra l’altro, in un sistema chiuso come il mar mediterraneo, un eventuale incidente sarebbe disastroso”. Sempre secondo i promotori, questa operazione riguarda solo “gli interessi economici dei petrolieri, che in Italia trovano le condizioni più vantaggiose”.

Alle 17 è seguito un secondo incontro, stavolta con il deputato di Sinistra Italiana Franco Bordo, il capogruppo del partito alla Camera dei Deputati Arturo Scotto, il sindaco di Vescovato Mariagrazia Bonfante e Pierluigi Rizzi (Legambiente Cremona). Anche in questo caso l’incontro ha avuto scopo formativo, per “informare la cittadinanza e chiederle a votare sì per fermare le trivelle, per sostenere le energie rinnovabili e pulite, per lo sviluppo dell’economia agroalimentare, del mare e del turismo, contro un modello di sviluppo obsoleto e che avvantaggia solo poche lobby a scapito della salute e delle risorse”: questo l’appello degli organizzatori, che lanciano anche la campagna web invitando a utilizzare l’hashtag #sivotasì.

lb

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