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A2A-Lgh, è dibattito politico Siboni: 'Piano risanamento già previsto da prima'

AGGIORNAMENTO -Alle dichiarazioni politiche, a metà pomeriggio di sabato si sono aggiunte quelle istituzionali. Dopo Fasani e Piloni, arrivano i commenti del sindaco Galimberti e del presidente di Aem, Siboni.

Dopo la conclusione dell’accordo recentemente firmato tra A2A ed Lgh, a Cremona si è aperto il dibattito politico tra maggioranza e opposizione. Un epilogo positivo, secondo il Pd, come commenta il segretario Matteo Piloni. “La firma del contratto che sancisce l’aggregazione di Lgh con A2A è un passaggio importante” evidenzia. “Un percorso lungo, affatto semplice, che porta con sé un’idea di sviluppo e di territorio. E che ha visto muovere i primi passi proprio a Cremona, quasi due anni fa. Non una scelta di necessità, bensì un’opportunità di rilancio”.

Per Piloni, “l’operazione messa in campo è stata l’unica possibile per dare forza e sviluppo agli asset di Lgh, e quindi ai servizi, in termini di investimenti e di qualità, in una prospettiva nella quale queste aziende devono guardare al futuro in modo collaborativo con le comunità locali. I Sindaci di Cremona e Crema, insieme ai Presidenti delle patrimoniali, lo hanno capito, guidando questo processo con forza e determinazione, consapevoli delle difficoltà, ma soprattutto dell’opportunità nel dar vita ad un’importante realtà delle multiutility nel panorama lombardo e nazionale. E il Pd con loro”.

Diametralmente opposta l’interpretazione del centrodestra, come testimoniano le dichiarazioni del consigliere comunale Federico Fasani. “Dopo rinvii estenuanti e liti infinite tra il Professore ed i soci di Lgh” evidenzia, dalla firma dell’accordo emergono “alcuni fatti fondamentali”. A partire dalla questione inceneritore: “Il professor Galimberti soccombe definitivamente nella strampalata pretesa di imporre ai soci lo spegnimento del termovalorizzatore” attacca Fasani. “Il documento licenziato è la ratifica della falsità delle promesse elettorali fatte ai Cremonesi”.

C’è poi la questione del debito: “una clausola sospensiva dell’accordo prevede che entro 90 giorni Aem certifichi come intende onorare i suoi debiti. Se in due anni di chiacchiere, 500.000 euro di consulenze ed un consiglio di amministrazione ‘altamente qualificato’ e ‘selezionato’ tra 70 curriculum non sono riusciti nemmeno a stabilirne consistenza, mi chiedo come in tre mesi si possa rispettare la clausola” continua il consigliere. “Cremona ha rimediato l’ennesima pessima figura per colpa dei suoi amministratori e dell’inerzia di Aem dal momento che è l’unico socio “rimandato” a giugno, in pratica, la pecora nera del gruppo Lgh”.

Infine, c’è la questione del prezzo sborsato: stando alle prime indiscrezioni, A2A godrebbe di uno ‘sconticino’ del 10% (12.000.000,00 di euro). Quindi, se così fosse, i nostri rappresentanti avrebbero agito fuori dal mandato del Consiglio Comunale, infischiandosene del rispetto per le istituzioni. Queste prime considerazioni si basano su indiscrezioni e titoli di giornale perché come al solito, il Consiglio Comunale non è stato minimamente interessato nelle fasi di trattativa. Come capogruppo mi sarei aspettato, questa mattina, una convocazione immediata da parte dei nostri amministratori, per i primi giorni di settimana prossima, ma si vede che il parere del consiglio e quindi della Città a qualcuno non interessa”.

AGGIORNAMENTO -Alle dichiarazioni politiche, a metà pomeriggio di sabato si sono aggiunte quelle istituzionali. Il sindaco del Comune di Cremona Gianluca Galimberti, ha rimarcato come l’accordo rappresenti un “risultato importante non per l’amministrazione ma per tutto il territorio. Un risultato difficile a cui abbiamo lavorato tantissimo con serietà e determinazione. Un risultato che è tappa fondamentale di un percorso anche duro a causa della situazione ereditata di Aem, ma con una prospettiva chiara che è sempre il bene della nostra città e il suo sviluppo”.

Per il primo cittadino, è il momento di guardare avanti. “Fatta questa firma, anche in silenzio, anche con fatica ma con impegno e caparbietà, ci mettiamo di nuovo al lavoro perché c’è un piano di rientro di Aem da portare avanti, c’è una società nuova Servizi per Cremona da far funzionare, c’è un piano industriale da elaborare con i soci di Lgh e A2A” evidenzia ancora. “Qualcuno ha sperato che fallissimo, ma non c’è tempo per cantare vittoria. Continuiamo a lavorare intensamente, per il bene della città e del territorio. Un grazie al presidente di Aem Massimo Siboni e a tutto il cda con cui prosegue un intenso e fruttuoso lavoro, alla giunta intera che su tutte le partite mostra grande coesione e unità di intenti e alla maggioranza tutta coinvolta e attenta, ai tecnici che collaborano con noi e a tutti quelli che hanno operato in questa partita che è partita di futuro per Cremona e per il territorio”.

Siboni, dal canto suo, si assume tutte le responsabilità del piano di risanamento chiesto come condizione sine qua non per il perfezionamento dell’accordo. “Il piano di risanamento di Aem, dovuto ad un debito che questo cda si è trovato ad affrontare fin dal momento del suo insediamento, è una responsabilità assunta in sinergia con l’amministrazione comunale molto prima dell’offerta Lgh e A2A con il lavoro fatto con Padania Acque, su Km, per il Polo tecnologico e per Servizi per Cremona” evidenzia Siboni. “C’è ancora molto da fare: siamo già concentrati e determinati per affrontare le fasi successive di questa importante operazione insieme agli altri soci di Lgh e ad A2A e sempre a vantaggio dell’azienda e del territorio”.

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