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Fusione Lgh-A2A ed ecoballe, si apre settimana decisiva

Si apre domani una settimana decisiva per Lgh-A2A, attese alla firma del contratto per la cessione del 51% della prima alla seconda. E sempre in settimana saranno aperte le buste della gara per lo smaltimento delle ecoballe campane: A2A è in corsa.

Si apre domani una settimana decisiva per Lgh-A2A, attese alla firma dei contratti per l’acquisto da parte della seconda del 51% della prima, ma anche per chiarirsi le idee su quali scenari industriali aprirà il matrimonio tra le due multiutilities. La settimana prossima infatti si dovrebbero conoscere i vincitori della gara internazionale, suddivisa in 8 lotti,  bandita da Regione Campania per lo smaltimento di quasi 800mila tonnellate di ecoballe, gara prevista dalla legge Sblocca Italia, per un valore complessivo di 118milioni di euro. A2A è tra i soggetti industriali che hanno partecipato alla gara, in particolare per lo smaltimento del lotto2, a Giugliano (Napoli), sito Masseria del Re: si tratta di 100mila tonnellate, per un valore di appalto di 15 milioni di euro.

Il sindaco di Brescia Del Bono ha fatto sapere, mezzo stampa, di essere contrario all’arrivo nella propria città di rifiuti extra regione. A2A peraltro giunta alle fasi finali della trattativa con i soci di Lgh per l’acquisizione della maggioranza. L’accordo è slittato da fine gennaio a fine febbraio per chiarimenti in merito alle modalità di ristrutturazione del debito di Aem, oltre 100 milioni di cui 29 nei confronti di Lgh. La chiusura dell’operazione è comunque prevista non prima della fine di aprile. Decisiva la sorte che si vorrà dare all’impianto di termovalorizzazione / incenerimento di San Rocco (di proprietà Lgh)  per chiarire appunto le modalità di rientro del debito. L’opzione di  chiusura entro il 2024 e niente rifiuti aggiuntivi rispetto alla capacità termica attuale, sono i capisaldi delle richieste dell’azionista Aem alla holding; non è detto però che riesca a farli valere sia presso gli altri soci, sia con i nuovi arrivati di A2A.

Altra nube che si addensa sull’operazione è la presentazione, mercoledì scorso all’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) di un esposto preventivo da parte del Movimento 5 Stelle. “Abbiamo depositato un preavviso all’Anac e al momento della firma ne spediremo un altro alla Corte dei conti per eventuale danno erariale”, ha spiegato il deputato Ferdinando Alberti, primo firmatario della denuncia.
Le contestazioni sono quelle che aveva già avanzato mesi fa la componente leghista del Cda di Cogeme Rovato (che detiene il 31% di Lgh, al pari di Aem Cremona), ossia la procedura effettuata da Lgh per cedere la maggioranza delle proprie azioni. Trattandosi di azienda a totale partecipazione pubblica si sarebbe dovuta svolgere una gara pubblica, teoria supportata da uno studio legale romano. Altri tre consulti legali commissionati da Lgh ed A2A davano però interpretazione opposta; da qui il via libero all’operazione deliberato da tutti e cinque i consigli di amministrazione dei soci Lgh: Cremona, Lodi, Pavia, Crema e, appunto, Rovato.

g.b.

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