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Scommesse nel tennis: per i sei imputati udienza preliminare il 18 maggio

E’ stata fissata al prossimo 18 maggio l’udienza preliminare nei confronti dei sei imputati per i quali il procuratore Roberto di Martino ha chiesto il rinvio a giudizio nell’ambito dell’inchiesta sulle presunte combine nel tennis.

di Sara Pizzorni

E’ stata fissata al prossimo 18 maggio l’udienza preliminare nei confronti dei sei imputati per i quali il procuratore Roberto di Martino ha chiesto il rinvio a giudizio nell’ambito dell’inchiesta sulle presunte combine nel tennis. L’accusa è quella di associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva: davanti al gup Letizia Platè andranno i tennisti azzurri Daniele Bracciali, di Arezzo, atleta più volte convocato in Coppa Davis e Potito Starace. Poi ci sono l’ex calciatore e attuale direttore sportivo del Perugia, Roberto Goretti, i commercialisti bolognesi Francesco Giannone e Manlio Bruni, e il commercialista veronese Enrico Sganzerla, condannato lo scorso maggio a 7 anni e mezzo per il tentato omicidio nei confronti dell’ex fidanzata, accoltellata la sera del 12 aprile del 2014 alla discoteca Victory di Vicenza. Nei guai per le presunte combine è finito anche l’ex tennista svedese Thomas Nydahlm.

Per l’accusa, le scommesse sul tennis si sarebbero svolte dalla fine del 2007 all’estate del 2011. L’inchiesta, nata da una costola del calcioscommesse, ha portato alla luce un giro di partite truccate anche a livello internazionale, toccando anche tornei di Parigi, Monaco di Baviera, Amburgo, Casablanca, Barcellona e Newport. Per la procura, a cominciare sarebbero stati Bruni e Goretti, sfruttando la conoscenza con Bracciali che avrebbe poi assoldato il collega Starace. Il primo episodio risale al luglio del 2007, quando Goretti e Bruni avrebbero cercato di convincere Bracciali a perdere dopo il primo set al torneo di Newport per la cifra di 60 mila euro. Doppio, in seguito, sarebbe stato il ruolo di Bracciali, che dopo essersi infortunato sarebbe diventato egli stesso reclutatore di campioni italiani disposti a farsi comprare. Altro episodio contestato, l’8 giugno del 2009 a Monaco, quando a Starace sarebbero stati offerti 50.000 euro per perdere la partita. Il 10 aprile del 2011 Starace, in occasione della finale del torneo a Casablanca, sarebbe stato convinto a perdere contro lo spagnolo Andujar in cambio di 300mila euro, mentre il 18 aprile a Barcellona gli sarebbero stati promessi 50.000 euro per truccare il match con il tennista spagnolo Gimeno Traver.

Le carte del procedimento cremonese sono andate a fare parte integrante dell’inchiesta avviata dalla Tennis integrity unit (Tui), l’organismo creato proprio per indagare sulle truffe nel tennis e che ha esteso i propri accertamenti a numerosi match di rilevanza mondiale. Gli emissari del Tui almeno due volte hanno incontrato gli inquirenti cremonesi nei mesi scorsi.

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