Cronaca

Il nuovo vescovo ricorda Gianluca Firetti: 'Uno degli angeli che mi accompagnano'

E' durata due ore, con alcuni momenti informali, la cerimonia di ordinazione episcopale di monsignor Antonio Napolioni, che nel suo saluto finale ha ricordato il ragazzo di Sospiro morto in seguito a malattia un anno fa.

foto Sessa

In molti si aspettano grandi cambiamenti da questo Vescovo che arriva da cinque anni di esperienza nel tessuto vivo di una parrocchia e che in perfetto stile ‘papa Francesco’, dichiara la necessità che la chiesa esca e vada incontro alle comunità, anziché restare in attesa. La lunga cerimonia di ordinazione episcopale di monsignor Antonio Napolioni, oggi in cattedrale e conclusasi alle 18, è stata punteggiata sul finire da alcuni momenti informali che svelano il carattere schietto del nuovo pastore della Chiesa cremonese, a cui il parroco del Duomo, monsignor Alberto Franzini, ha per l’appunto fatto il dono simbolico del bastone pastorale. Un vescovo che ha svelato con piccoli gesti una profonda umanità, ad esempio scendendo verso l’assemblea per scambiare il segno di pace con i propri famigliari, visibilmente commossi in prima fila. Oppure cimentandosi nel lungo periplo della Cattedrale per la benedizione, con due scout a fargli da apripista, soffermandosi coi malati e poi con molti dei sacerdoti arrivati dal seminario da lui diretto nelle Marche, salutandoli quasi ad uno fino a spingersi nella parte terminale del transetto meridionale da dove avevano seguito la celebrazione. “Mi commuove la loro festosa condivisione. Meno male, però, che non è stato chiesto a loro di presentarmi (come faceva il loro rettore), altrimenti chissà cosa avrebbero detto”, ha scherzato con loro successivamente.

Prima di congedarsi, mons. Napolioni ha espresso parole di “meraviglia, gioia e commozione”, citando papa Francesco, dal quale direttamente aveva ricevuto il mandato a vescovo: “Davanti agli insegnamenti e allo stile di papa Francesco – ha detto – troppi parlano di quello che fa e non so quanti facciano quello che dice. Non ha senso dirgli grazie per la nomina, se non gli dicessi anche ‘Farò quello che mi dirà il Signore, attraverso di te’. Faremo insieme quello che ci dirà: siete d’accordo?”, ha chiesto direttamente all’assemblea.  Insomma: andare oltre il personaggio – papa e aderire invece alla “presenza” che egli rappresenta, quella di Gesù.

Sul finire del discorso ai fedeli, il nuovo vescovo ha svelato di essersi recato, in mattinata, a Sospiro sulla tomba di Gianluca Firetti, il ragazzo di vent’anni stroncato da un male incurabile un anno fa e ha incontrato i genitori.  “Non si tratta solo di un gesto di tenerezza episcopale – ha detto – quanto di una certezza di fede che mi si impone all’inizio del mio servizio di Vescovo a Cremona. Cristo mi precede, mi manda angeli come Gianluca, storia letta con ammirazione prima ancora di venire qui”. Mons. Napolioni ha raccontato di aver già vissuto momenti toccanti come questo, cinque anni fa all’inizio del suo servizio come parroco, nel ricordo di tre ragazzi della stessa età morti in incidente stradale. E ai malati che vivono con difficoltà, ma con speranza, alcune tra le più dure prove della vita, ha voluto dedicare, citandoli per nome, le ultime battute del suo discorso alla città.

g.biagi

I MOMENTI SALIENTI DEL RITO  DI VESTIZIONE (FOTO SESSA) 

LEGGI IL DISCORSO COMPLETO DI MONS. NAPOLIONI 

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