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Pomì, niente scherzi con l'Eczacibasi: guarda cosa rischi col secondo posto

Perché è così importante giungere prime? Perché a quel punto il sorteggio di giovedì 28, ossia il giorno dopo l’ultima gara del girone, fissato alle ore 11 in Lussemburgo, dovrebbe essere sulla carta favorevole.

CASALMAGGIORE – Ora che la qualificazione è in cassaforte, la Pomì Casalmaggiore può finalmente lasciarsi andare a qualche calcolo, che prima era rigorosamente lasciato alla fantasia (e all’algebra) dei tifosi e che coach Massimo Barbolini aveva giustamente bandito.

Calcoli che, ad essere precisi, non potranno essere fatti mercoledì sera al PalaRadi di Cremona, quando l’Eczacibasi Istanbul arriverà sotto il Torrazzo per provare a vincere evitando così un’eliminazione che sarebbe clamorosa, trattandosi della squadra detentrice del trofeo. Per inciso, va detto che l’unica italiana sull’orlo dell’eliminazione, Novara, deve tifare Pomì per sperare che le turche, dando per scontato il successo del Chemik Police in casa del Prostejov, rimangano a quota 3 vittorie (perdendo a Cremona) e dunque consentano alle piemontesi di restare in corsa come migliore terza, anche se oggettivamente alla Igor serve un miracolo.

Guardando in casa Pomì, la certezza è che Casalmaggiore può arrivare o prima o seconda. Il calcolo, pur tirando in ballo anche il quoziente set, è in realtà molto più semplice di quanto non si creda. Se le turche vincono 3-0 o 3-1 a Cremona sono prime; con qualsiasi altro score è prima la Pomì. Questo perché solo con i 3 punti l’Eczacibasi aggancerebbe le rosa in testa al girone e, a quel punto, a parità di numero di vittorie e di punti, il quoziente set premierebbe in ogni caso le campionesse in carica (con lo 0-3 turche avanti 1.87 a 1.4; con l’1-3 turche avanti 1.6 a 1.5). Inutile dire che, anche perdendo al tie-break, la Pomì sarebbe con quel punticino automaticamente prima.

Perché è così importante vincere il girone? Perché a quel punto il sorteggio di giovedì 28, ossia il giorno dopo l’ultima gara del girone, fissato alle ore 11 in Lussemburgo, dovrebbe essere sulla carta favorevole. I paletti sono semplici: nei playoff a 12 non si incontrano le stesse squadre già sfidate nel girone, non vi sono derby tra team della stesso paese, le prime non possono incrociarsi tra di loro. Quindi, osservando la classifica ad oggi (tenendo conto che in molti gironi nulla è ancora deciso), col primo posto la Pomì potrebbe sfidare una tra Lokomotiv Baku, Sopot, Ekaterinburg, Dresda (o Wroclaw) e Dinamo Mosca (se non supera Piacenza all’ultimo turno). Con il secondo posto, invece, incroci durissimi con una tra Dinamo Kazan, VafikBank Istanbul, Zurigo (che però potrebbe già qualificarsi perché è la candidata numero uno a ospitare la final four), Fenerbahce e Dinamo Mosca (se supera Piacenza).

Diverso il caso dei playoff a 6 e della final four, dove invece le sfide tra connazionali sono obbligatorie (accadde lo scorso anno col derby turco in semifinale), per favorire la maggiore rappresentanza di nazioni nel momento clou della Champions League. Tradotto: se Pomì e Piacenza passano ai playoff a 12, allora automaticamente si affrontano. Meglio però non guardare troppo in là e meglio, soprattutto, non fare scherzi mercoledì, chiudendo trionfalmente una pool C già da urlo.

Giovanni Gardani

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