Lettere

Quello che Malvezzi non dice
dell'inceneritore

da Fare Nuova la Città

Anche noi ci vediamo costretti a ritornare ancora una volta sulla questione dell’inceneritore, dopo aver letto le dichiarazioni del consigliere regionale Carlo Malvezzi. In particolare desideriamo chiarire e precisare i seguenti punti.
Malvezzi chiede quali valutazioni siano state fatte da Galimberti, in campagna elettorale, per proporre di arrivare ad un piano industriale in tre anni per dismettere l’inceneritore. La scelta partiva dal progetto, comune a tutta l’Europa, di ridurre la quantità di rifiuti prodotti e per farlo occorre aumentare la raccolta differenziata e anche diminuire la quantità di incenerimento. E’ una prospettiva europea e regionale nella quale volevamo che la nostra città si inserisse, anche in difesa di salute e ambiente. E ora stiamo realizzando quanto detto. Sapevamo inoltre che nuove tecnologie ora disponibili possono favorire nuove forme di smaltimento rifiuti che presentano un minor impatto ambientale. Insomma occorre costruire un piano industriale: l’abbiamo sempre detto, siamo ora nella condizioni di farlo. Gli studi di Leap, di Regione Lombardia e interno di LGH abbiamo sempre detto che ci avrebbero fornito dati e informazioni utili per definire le scelte più opportune. Ora ne abbiamo due. Quello di LGH sta per arrivare.
Occorre inoltre ribadire che in campagna elettorale le informazioni economico-finanziarie disponibili sull’inceneritore erano parziali e incomplete rispetto a quanto ora disponibile. In particolare non erano disponibili le informazioni che indicavano un ammortamento, ancora da coprire, di circa 20 milioni di euro. Sembra invece che Malvezzi e sodali ne fossero a conoscenza. Ma perché non hanno chiaramente esplicitato la questione, tenendola invece nascosto all’intera città e contemporaneamente iniziando, proprio loro, il cammino verso la chiusura dell’inceneritore? Il rinvio della chiusura al 2024 è imputabile infatti fra le altre cose proprio a questo aspetto finanziario.
Il secondo punto che vorremmo chiarire riguarda invece la sorte dell’inceneritore dal 2024 in avanti.
Malvezzi parla di soluzioni ottimali, individuate nello studio di Regione Lombardia, frutto di studi condotti da tecnici qualificati, che porterebbero inevitabilmente a costruire un nuovo inceneritore. Qui Malvezzi però non dice (….non si sa se scientemente o meno!) che la costruzione di un nuovo inceneritore è esclusa, per precisa scelta, dalla stessa Regione Lombardia, da LGH oltre che dal Comune di Cremona! E lo è proprio in virtù delle scelte di innovazione ambientale, di rispetto della salute e di sostenibilità economica che ispirano tutti noi. Malvezzi invece vuole un nuovo inceneritore dal 2024? Lo dica. Ha iniziato lui e la sua coalizione lo studio per chiudere l’inceneritore e ora, da solo, ne vuole uno nuovo?
Basta leggere lo studio con onestà: la soluzione migliore che lo studio individua dal punto di vista ambiente e salute e dal punto di vista economico, se si escludono gli scenari ritenuti non idonei dalla regione stessa e da LGH e’ proprio quella della chiusura dell’impianto nel 2024.
Guarda caso, si tratta proprio dell’orientamento a cui è arrivata l’Amministrazione Galimberti, tenendo conto dei dati emersi dai vari studi, che sono stati coniugati con le esigenze economiche e con l’imprescindibile attenzione all’ambiente e alla salute pubblica, elemento questo particolarmente caro alle scelte politiche di questa Amministrazione.
Nessun furore ideologico, nessuna presunzione; crediamo invece si tratti di grande realismo, unito anche alla sfida nel di voler percorrere nuove strade per un futuro migliore per la nostra città.

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