Economia

Cottarelli a Cremona: il debito pubblico spiegato agli studenti dell'Anguissola

Un professore d'eccellenza per gli studenti del liceo delle Scienze Umane Anguissola, opzione economico-sociale. Questa mattina a parlare di debito pubblico in sala Maffei, è intervenuto Carlo Cottarelli, direttore esecutivo del Fondo Monetario Internazionale.

Foto Sessa

Un professore d’eccellenza per gli studenti del liceo delle Scienze Umane Anguissola, opzione economico-sociale. Questa mattina a parlare di debito pubblico in sala Maffei, è intervenuto Carlo Cottarelli, direttore esecutivo del Fondo Monetario Internazionale, già commissario per la revisione della spesa pubblica durante il governo Letta. Sempre più di frequente a Cremona, sua città natale, dove ha ribadito di intendere tornare presto a vivere. “Qui vengo spesso per trovare amici e parenti”, ha esordito l’economista, presentato dal dirigente scolastico Fausto Arpini e dalla professoressa Mariasilvia Mussi. Tra gli intervenuti alla fase di dibattito, anche l’assessore al Bilancio Maurizio Manzi.

Il debito pubblico sarà anche l’argomento del prossimo libro di Cottarelli (“non ha ancora un titolo”), personalità sulla quale più di una parte politica punta come futuro candidato sindaco. “Ma non crediate che io sia un talebano del debito pubblico”, ha scherzato. “C’è stato un momento, dopo la crisi del 2008, in cui l’Fmi adottando una scelta diversa rispetto alla sua storia, ha sostenuto la necessità di incrementare la spesa pubblica e successivamente non si è voluto ‘uccidere’ economia con misure di austerità”. Detto questo, però, il troppo debito pubblico fa male e in Italia il rapporto con il Pil è arrivato ormai a quota 130, eguagliando una soglia raggiunta in precedenza solo durante la I Guerra mondiale. Attraverso varie slides, Cottarelli ha illustrato l’andamento del debito italiano durante il secolo scorso, mostrando la riduzione avvenuta tra anni Cinquanta e Sessanta e i successivi rialzi, motivandone le ragioni con le scelte politiche dei vari governi. Dal 2008 il rapporto percentuale è rimasto costantemente sopra il 100%, attualmente rappresenta il terzo peggior debito pubblico a livello mondiale. La ‘lectio’ è proseguita illustrando le conseguenze negative dell’eccesso di debito, prima fra tutte il rischio di crisi finanziaria, che per i Paesi sviluppati, come l’Italia, inizia già ad esistere superata la soglia dell’85%.

g.biagi

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