Economia

Industria e servizi, a fine 2015 spariti altri 300 posti di lavoro in provincia di Cremona

I piani di lavoro delle imprese per l'ultimo trimestre del 2015 prevedono 610 contratti di assunzione di dipendenti, 250 contratti in somministrazione, 120 contratti di collaborazione a progetto e altre modalità di lavoro indipendente.

In provincia di Cremona i piani di lavoro delle imprese per l’ultimo trimestre del 2015 prevedono 610 contratti di assunzione di dipendenti (480 non stagionali e 130 stagionali), 250 contratti in somministrazione (interinali), 120 contratti di collaborazione a progetto e altre modalità di lavoro indipendente. In totale, quindi, 980 “entrate”. Si contano invece 1290 “uscite”. Saldo: -310. Sono i dati principali forniti dal Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Ministero del Lavoro, nell’analisi riguardante le previsioni di assunzione delle imprese dell’industria e dei servizi tra ottobre e dicembre 2015.

In Italia oltre 191mila le “entrate” programmate, tra assunzioni in senso stretto e altri tipi di contratto (di somministrazione o di lavoro parasubordinato) a fine 2015; +10,9% il tasso di crescita destagionalizzato della domanda di lavoro rispetto al IV trimestre dell’anno scorso; supera il 30% la quota di assunzioni destinata agli under 30; i contratti a tempo indeterminato raggiungono il 25,4%.

Le assunzioni di lavoratori dipendenti nel territorio cremonese sono “pari al 62% di tutte le opportunità di lavoro previste nella provincia – si legge nello studio -. Nella regione saranno circa 28.800 e complessivamente in Italia circa 146.000. Si concentreranno per il 70% nel settore dei servizi e per il 56% nelle imprese con meno di 50 dipendenti. In 13 casi su 100 le imprese prevedono di avere difficoltà a trovare i profili desiderati. Nel 33% dei casi saranno assunzioni stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nel 67% saranno a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita). Il 24% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici (ossia profili high skill), quota superiore alla media nazionale (17%). Per una quota pari al 29% interesseranno giovani con meno di 30 anni”.

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