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Lgh-A2A: modificata la delibera iniziale. Sel a favore, strappo con Rifondazione

AGGIORNAMENTO - Terminato l'ufficio di presidenza sul tema Lgh- A2A in previsione dell'approvazione della delibera di consiglio di venerdì 18 dicembre. Astenuto il centrodestra; voto contrario di M5S, Lega Nord e Zanardi del Misto. Sinistra per Cremona spaccata: Bonali vota sì

AGGIORNAMENTO – E’ terminato l’ufficio di presidenza sul tema Lgh- A2A in previsione dell’approvazione della delibera di consiglio di venerdì 18 dicembre. Astenuto il centrodestra; voto contrario di M5S, Lega Nord e Zanardi del Misto. Sinistra per Cremona – Energia Civile ne esce lacerata. Il capogruppo nonchè unico consigliere, Filippo Bonali, ha letto un’articolata analisi che spiega il perchè di una scelta che fino a pochi giorni fa non appariva scontata. Riconoscendo – evidentemente con sofferenza – di non rappresentare l’intero gruppo, Bonali ha motivato l’orientamento di Sel, derivato anche da un lungo confronto con le altre province lombarde e direttamente con il sindaco di Milano Pisapia. Il quale ha fornito assicurazioni sul carattere pubblico della società controllata dalle municipalizzate di Milano e Brescia, seppure quotata in Borsa, ma con un’azionariato frammentato che non potrebbe lanciare opa d’acquisto. “Quale controllo abbiamo avuto su Lgh in questi 10 anni? – ha detto tra l’altro Bonali – I dirigenti hanno seguito sempre gli indirizzi delle amministrazioni? Per restare competitiva Lgh ha bisogno di rilanciarsi; l’ipotesi di fusione delle patrimoniali è irrealizzabile in questo periodo storico, anche per l’evoluzione del contesto italiano. Inoltre c’è il problema della mancanza di capitali per fare investimenti”.
Sel prende atto della “lentezza delle istituzioni e della velocità dei soggetti economici, il fattore tempo non è secondario. Siamo di fronte ad uno scenario di macrogruppi economici da cui difficilmente si tornerà indietro”. Ricordato inoltre il venir meno, per legge, nel 2018, del mercato tutelato per lice e gas, che scatenerà una più accesa concorrenza sui prezzi. “Dire pubblico non basta per avere un buon servizio”, è la conclusione.

Numerosi gli interventi, anche se un parere definitivo è stato espresso, come si diceva all’inizio, solo da Lega Nord, M5S e Gruppo Misto (componente di minoranza, Zanardi e Ventura). Tutti gli altri, Forza Italia, Ncd e Obiettivo Cremona con Perri si sono astenuti: non è detto che non cambino idea da qui a venerdì, in consiglio. Ovviamente favorevole il Pd, con il capogruppo Bona e il parere motivato di Gagliardi. Rientrato anche il dissenso di Schifano.

Le modifiche di tipo tecnico alla deliberazione, descritte a inizio seduta dal segretario comunale Criscuolo, sono tese a tutelare maggiormente i consiglieri quando dovranno esprimere il proprio voto. Innanzitutto non si tratterà di una approvazione, ma di un indirizzo affinchè Lgh accetti l’offerta vincolante di A2A; inoltre – cosa più sostanziale – viene rafforzato il concetto di condivisione del piano industriale con diritto di veto dei soci, se il piano dovesse essere modificato. L’offerta di acquisto contiene cinque opzioni per l’uscita di Lgh dal nuovo gruppo che verrà formandosi. L’aspetto caratterizzante della partnership è la prospettiva di una fusione tra le due società (si parla di tre anni): “Non siamo di fronte a una vera cessione di partecipazioni azionarie – ha spiegato Criscuolo –  in quel caso il percorso avrebbe dovuto essere diverso (evidenza pubblica concorsuale). I soci e gli enti locali non cercano un partner industriale, né un partner finanziario, ma cercano di ridefinire la propria presenza sul mercato per meglio svolgere le funzioni.
Principio della giurisprudenza è che quando ci sono percorsi di integrazione industriale, con prospettiva di fusione, può non essere necessaria l’evidenza pubblica. Su questo cardine si imposta la procedura seguita per l’offerta vincolante”. “Il segretario generale ha smesso i panni del segretario per vestire quelli del politico”, ha commentato Marcello Ventura – Fratelli d’Italia-An, nel corso della commissione.

g.biagi

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