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Pomì ribaltata a Scandicci: spreca un match point e da 0-2 perde 3-2

La Pomì Casalmaggiore soffre ancora di vertigini e non riesce a tenersi il primo posto in solitaria, perdendo a Scandicci al tie break, quando il più - in vantaggio 0-2 nel conto set - sembrava fatto.

Nella foto, una fase del match tra Scandicci e Pomì

La Pomì Casalmaggiore soffre ancora di vertigini e non riesce a tenersi il primo posto in solitaria, perdendo a Scandicci al tie break, quando il più – in vantaggio 0-2 nel conto set – sembrava fatto. Quello toscano, lo si sapeva, è un taraflex ostico: lo era già lo scorso anno (quando le rosa passarono 3-1 non senza soffrire) e a maggior ragione lo è in questa stagione, dato che la Savino Del Bene si è rinforzata tantissimo sul mercato. Gara maratona, che va al quinto set e regala due set ai vantaggi.

La Pomì vince i primi due set più o meno con lo stesso sparito: lascia che le toscane di coach Massimo Bellano, guidate da Pietersen e Stufi, si mantengano in vantaggio senza però lasciarle mai dilagare (massimo gap di 3 punti) e poi nella parte discendente dei parziali mette la testa avanti e conduce in porto il successo: qualche remora nel primo set, in realtà, quando la Pomì spreca quattro match point, da 20-24 passa a 24-24, ma poi vince ai vantaggi 25-27. Nel secondo set, la Pomì allunga ancora a quota 18 (+3) e stavolta tiene fino al 23-25. In tutto questo è tornata titolare, dunque è pienamente recuperata, Francesca Piccinini, che chiaramente pensa anche alla maglia azzurra col torneo di qualificazione olimpica in programma ad Ankara a gennaio, dove l’Italia giocherà tutte le sue cartucce, o quasi. Proprio Piccinini chiude il primo set, Tirozzi il secondo a muro. E Kozuch al solito bombarda.

Il vero blackout, dovuto anche al rientro delle toscane che non ci stanno a perdere male sul proprio parquet, arriva nel terzo parziale, quando nonostante una grande Sirressi in difesa dal 6-3 iniziale si passa presto ad un incredibile 15-4. Non servono nemmeno gli innesti di Bacchi, Cambi e Matuszkova, con Barbolini che in pratica cambia l’ossatura titolare. Uno dei break peggiori subiti dalla Pomì in campionato (nemmeno a Modena era andata così male nel singolo set) allunga la partita (25-14 e 1-2).

Come spesso accade la Pomì sa rispondere alle difficoltà, ma stavolta si dimostra assai meno cinica rispetto al passato. Partenza forte delle rosa, Scandicci rientra perché fa del carattere – e quest’anno anche dei colpi delle singole come Nikolova e Fiorin – il proprio punto di forza, e nel punto a punto Scandicci ha il primo set point, Casalmaggiore tiene di nervi ma poi spreca il proprio match point sul 24-25 e poi subisce il 27-25 finale, che porta al tie break.

Scandicci ne ha di più, vuole evitare la terza sconfitta consecutiva e parte meglio nel quinto parziale, passando anche a +5 (8-3) e non cedendo mai. Finisce 15-7. Per la Pomì non un bel segnale, anche se va detto che in quel palazzetto faticò parecchio già Novara, vincente solo per 3-2 nel turno scorso, e soltanto Bergamo ha vinto da 3 punti. Non è comunque una giustificazione: probabilmente stavolta è mancato il killer instinct che tante altre volte ha spinto in alto le rosa. Ora in classifica guidano Conegliano e Novara a 21 punti, con Casalmaggiore e Piacenza seconde a quota 20 e protagoniste di un vero e proprio spareggio per la terza piazza domenica prossima al PalaRadi alle ore 17. Mai la Pomì ha superato Piacenza in campionato. Prima però Casalmaggiore dovrà dimenticare le scorie di questa brutta, anche se non pesante come a Modena, sconfitta per vincere a Prostejov: la Champions chiama e dopo due ko esterni, in Repubblica Ceca non si può proprio fallire.

Giovanni Gardani

 

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